Settore artigiano, uno su cinque non è vaccinato: cantieri a rischio

Mercoledì 13 Ottobre 2021 di Gabriele Pipia
Novemila imprese artigiane in provincia di Padova

PADOVA È uno dei settori che vola di più, spinto dal vento del Superbonus.

Ma è anche uno dei settori che rischia di subire la frenata maggiore a partire da venerdì, quando entrerà in vigore l’obbligo del Green pass per tutti i lavoratori. Le novemila imprese edilizie della provincia di Padova stanno lavorando come mai avevano fatto negli ultimi anni, ma nei prossimi giorni tanti cantieri rischiano di trovarsi improvvisamente sguarniti di manodopera fondamentale. Confartigianato stima che un lavoratore su cinque non sia vaccinato e qui si apre un doppio interrogativo: questi dipendenti faranno tutti il tampone ogni tre giorni? E quel tampone chi lo pagherà? Diverse imprese si stanno organizzando per andare incontro ai lavoratori concedendo dei benefit nella busta-paga, ma all’entrata in vigore del decreto mancano solo due giorni e l’associazione di categoria lancia l’allarme: «Si rischia il caos». 

I NUMERI
In tutta la provincia operano 24.851 aziende artigiane e gli addetti totali sono 64.096. Con i suoi 24.100 lavoratori il comparto casa è il più importante, seguito da meccanica, trasporti, moda, alimentare e benessere. 
«Stimiamo che in provincia di Padova siano circa 12 mila i lavoratori del comparto artigiano non ancora vaccinati - sospira il presidente di Confartigianato Roberto Boschetto - Se le farmacie e le strutture pubbliche preposte non riescono a garantire i tamponi ogni 48 ore, gli effetti si riverseranno sulle nostre aziende». 

I SETTORI
Boschetto parla mentre tiene in mano un telefono che squilla continuamente. «Stiamo ricevendo le richieste di molti imprenditori preoccupati per il proseguo dell’attività - spiega - Le nostre sono aziende di piccola dimensione, dove ogni collaboratore è prezioso. Anche se sulla carta possiamo sostituirli, nella realtà è molto difficile poter proseguire senza di loro. Pensiamo all’edilizia, che in questi mesi sta vivendo un momento di rilancio legato a bonus e super bonus: le imprese del comparto lamentano la carenza di personale qualificato ed oggi si trovano a dover fare i conti con questa nuova normativa che di fatto li priva di collaboratori fondamentali per garantire le consegne».
«Un discorso simile si può applicare al settore della metalmeccanica, dove il tasso di difficoltà di reperimento di personale supera il 50%. Si tratta di aziende che lavorano con personale altamente qualificato – spiega Boschetto - Se i non vaccinati non faranno continui tamponi, cosa succederà?».
 

LA RICHIESTA
Questo è lo scenario, poi c’è l’appello. «Molti imprenditori artigiani stanno chiedendo la possibilità di eseguire tamponi fai-da-te in azienda - insiste il presidente - La scadenza del 15 ottobre si avvicina, le farmacie registrano il tutto esaurito e molti si chiedono come poter risolvere i problemi aperti. Non possiamo pensare di fermare di nuovo l’economia». 
Anche gli autotrasportatori chiedono di risolvere alcune criticità rilevanti: «Per il comparto è necessario garantire l’omogenea applicazione della norma su tutto il territorio nazionale, assicurando l’applicazione a tutti i lavoratori, anche a quelli stranieri – continua Boschetto – per poter concorrere sul mercato a pari condizioni. E c’è un problema anche per chi si occupa di servizi scolastici e trasporto pubblico. Dobbiamo poter programmare il nostro lavoro, non possiamo sapere all’ultimo minuto se i lavoratori quel giorno potranno far parte del nostro organico oppure no».
Dove fare i tamponi? Questa è la grande domanda visto l’assalto alle farmacie. «Serve strutturare per tempo un sistema adeguato alla richiesta, nel numero e nella dislocazione. E soprattutto è necessario prevedere orari compatibili con le richieste dei lavoratori, affinché possano effettuare il tampone - chiude Boschetto - Noi sosteniamo con convinzione la campagna vaccinale perché la riteniamo fondamentale nella battaglia contro il virus e certo non contestiamo il Green pass, ma chiediamo che nell’applicazione del provvedimento il governo tenga conto dei sacrifici già fatti dalle nostre aziende». 


LE ALTRE CATEGORIE
In serata è arrivata anche una nota congiunta delle tante associazioni di categoria rappresentate in camera di commercio. «L’importanza di essere vaccinati non è minimamente in discussione - dice il presidente Antonio Santocono - ma è chiaro che problemi esistono e che va riorganizzato il sistema di rilascio dei Green pass dopo l’esecuzione dei tamponi, allungando i tempi di validità e consentendo alle imprese di organizzarsi anche autonomamente per l’esecuzione dei test». 
Per il presidente di Cna Luca Montganin «per le piccole aziende i controlli diventano un’incombenza eccessiva. Bisogna facilitare il più possibile l’accesso ai tamponi e serve più elasticità nelle regole sulla privacy per consentire agli imprenditori di conservare i dati in modo da non dover controllare il Green pass ogni giorno».
Chiude Patrizio Bertin, numero uno dell’Ascom: «Non sarà possibile licenziare un lavoratore senza Green pass, ma scatterà l’immediata sospensione dal lavoro e dello stipendio. Il problema starà soprattutto nella difficoltà che l’assenza di un lavoratore può comportare soprattutto nelle imprese di minori dimensioni e in quelle a più alta specializzazione». Il conto alla rovescia è iniziato. 

Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 13:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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