PADOVA - Lavoravano nell'ufficio immigrazione della Questura di Padova e si facevano pagare profumatamente dai cittadini cinesi per rilasciare permessi di soggiorno, anche se gli stranieri non avevano i requisiti per poterli ottenere. Scoppia lo scandalo dentro gli uffici della Polizia padovana: sette agenti risultano indagati per corruzione e violazione della legge sull'immigrazione, sei sono a piede libero, uno è stato portato in carcere. Non solo, la rete per il rilascio dei permessi di soggiorno era ben più ampia: nel registro degli indagati sono finiti anche due avvocati ed alcuni liberi professionisti.
L'INDAGINE PARTITA NEL 2016
Un assistente tecnico capo della questura di Padova, addetto all'ufficio immigrazione, era stato arrestato in flagranza mentre intascava una mazzetta per agevolare e accelerare le procedure di rilascio di permessi di soggiorno. In carcere, con l'accusa di corruzione, sono finiti l'assistente tecnico Pierangelo Capuzzo, di 44 anni, e il broker assicurativo cinese Xinmiao Chen, di 27 anni, che fungeva da intermediario con i connazionali che si rivolgevano all'ufficio immigrazione.
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