L'Arpav Veneto: nessuna prova del legame tra inquinamento dell'aria e contagio

Domenica 22 Marzo 2020
L'Arpav Veneto: nessuna prova del legame tra inquinamento dell'aria e contagio
VENEZIA -  Sulla presunta relazione tra inquinamento atmosferico e diffusione del contagio da Covid-2019, «abbiamo visto pubblicare in questi giorni documenti proposti prematuramente alla stampa e sui quali si sono scatenati dibattiti improvvisati, cui non si sono purtroppo sottratti neppure donne e uomini di scienza», ma «è possibile affermare con chiarezza che, al momento, non esistono studi approvati e condivisi dalla comunità scientifica in grado di dimostrare che la diffusione del Coronavirus sia causata dall'inquinamento da particolato atmosferico».

Lo ribadisce oggi il direttore dell'Agenzia regionale per l'ambiente del Veneto, Luca Marchesi, il quale aggiunge che «i documenti circolati in questi giorni a sostegno della correlazione tra inquinamento e contagio non sono studi approfonditi, pubblicati e rivisti dalla comunità scientifica». «Quel che è certo - sottolinea Marchesi - è che ad oggi non c'è evidenza alcuna di un legame 'causa-effettò tra inquinamento atmosferico e diffusione del virus. Le correlazioni talvolta evidenziate non sono infatti sufficienti ad affermare relazioni di causalità. E se, in via generale, si possono correlare fenomeni di ogni genere, ciò non significa che ci sia un legame causale tra le variabili osservate». Elementi decisivi per contenere la diffusione del virus, ricorda, sono «stare a casa; attività lavorative in presenza solo se indifferibili; tenere sempre come minimo un metro di distanza dalle altre persone; lavarsi le mani bene e spesso; non toccarsi il viso.
Queste sono le indicazioni degli Enti competenti. Tutto il resto sono in questo momento mere illazioni», conclude. 
Ultimo aggiornamento: 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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