L'appello di una mamma. Con la suocera nella casa piena zeppa di rifiuti. Le tolgono i 4 figli
​«Ora vogliono portarmi via l'ultima»

Mercoledì 9 Ottobre 2019 di Maria Elena Pattaro
L'appello di una mamma. Con la suocera nella casa piena zeppa di rifiuti. Le tolgono i 4 figli (Foto di Ivan Ilijas da Pixabay)
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LOZZO (PADOVA) - Spera di riottenere la sua ultima figlia, una bimba di 3 anni, anche se probabilmente il giudice la darà in affidamento a un'altra famiglia. Ma soprattutto spera di trovare un nuovo alloggio per lasciarsi alle spalle le tante difficoltà che negli anni le sono costate l'addio ad altri quattro figli, dati in adozione uno dopo l'altro, contro la sua volontà. E neppure il sostegno del Comune ha potuto risolvere definitivamente una situazione dolorosissima. 

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È la storia di una mamma di 39 anni e del suo compagno, 45 anni. La coppia abita a Lozzo Atestino ed è seguita dall'avvocato Elena Petracca, a cui i due si sono affidati nella speranza di non vedersi strappare anche l'ultima figlia. Secondo il legale tutte le difficoltà dipendono dal contesto familiare. La casa in cui la 39enne abita insieme con il compagno è la stessa in cui vive anche l'anziana suocera, insieme a un altro figlio. Gli appartamenti sono su piani distinti: ma in casa, secondo l'avvocato, sarebbero stati stipati tanti oggetti, troppi, così da renderla invivibile. Vasche da bagno arrugginite, frigoriferi rotti, biciclette, vecchi elettrodomestici e rottami di tutti i tipi ammassati in giardino e, all'occorrenza, anche nelle stanze. Tanto che lo scorso agosto l'amministrazione comunale  si è fatta carico della pulizia: per rimuovere l'immondizia dal cortile è servita una ruspa, che ha riempito i cassoni di due camion di Sesa. In quel periodo i due compagni dormivano in tenda a causa di attriti con l'anziana. Dopo la pulizia e con la mediazione del Comune la coppia è riuscita a fare ritorno a casa. Ma è proprio questo il problema, secondo l'avvocato: per evitare di far ricadere i genitori in un circolo vizioso, il Comune dovrebbe aiutarli a trovare un nuovo alloggio. Ma così non è stato. 

COMUNITÀ
Nel 2016, quando la donna ha partorito, i servizi sociali le avrebbero consigliato, per restare accanto alla figlia, di andare a vivere in una comunità perché l'ambiente domestico non era idoneo. 

ADATTATI
«Loro due sono persone fragili, non hanno altri parenti disposti ad aiutarli. spiega l'avvocato Petracca Lui si è sempre adattato ai lavori che trovata facendo il muratore e il bracciante e anche lei ha dimostrato buona volontà. Se fossero stati aiutati nella ricerca di un alloggio forse oggi non saremmo in questa situazione». Il sindaco, dal canto suo, ritiene di non avere nulla da rimproverarsi: «Gli aiuti non sono mancati, anzi. Per due anni ci siamo fatti carico del mantenimento di madre e figlia in una casa famiglia. Poi però la madre è stata giudicata non idonea a causa dei suoi comportamenti, perchè voleva tornare dal suo compagno. Così i servizi sociali hanno intrapreso la strada dell'affido. Gli altri figli, alcuni dei quali già maggiorenni, stanno tutti bene insieme alle loro nuove famiglie. Ad agosto, poi, siamo intervenuti per ripulire la casa. Adesso la coppia è tornata ad abitarci».
La donna non riesce a staccarsi dal compagno, il quale a sua volta non è mai riuscito ad allontanarsi davvero dall'anziana madre. Legami forti, ma difficili. La speranza è che qualcuno possa aiutarli a uscire da questa situazione.
Maria Elena Pattaro 

Ultimo aggiornamento: 13:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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