MONTEGROTTO (PADOVA) - Oltre 100 colonie di api per un numero complessivo di oltre 4 milioni di insetti. Peccato che la folta popolazione dell'azienda agricola "Apicoltura nettare d'oro" e del vicino agriturismo "La fattoria di Berta", in viale della Croce Rossa a Montegrotto, sia ora decimata probabilmente a causa dei "veleni" sparsi nei vicini appezzamenti di colza. Questa è la convinzione dei due titolari dell'allevamento Michele Milanetto e Maria Ludovica Turlon, sicuri del nesso causale fra la morte degli insetti ed i trattamenti chimici potenzialmente tossici per le api, al punto da inviare, attraverso il loro legale, un esposto alla Procura di Padova. Non è un caso, insomma, secondo i due apicoltori che l'agonia e la morte degli insetti, sia avvenuta in modo impressionate dopo lo spargimento degli antiparassitari sui terreni circostanti. Il loro esposto parla chiaro, sottolineando che dopo aver constatato la copiosa morìa degli insetti, siano stati tempestivamente informati sia gli agenti della Polizia locale di Montegrotto che le Autorità sanitarie competenti.
Gli agenti ed i tecnici accorsi nell'azienda agricola, hanno raccolto, nei giorni scorsi, dei campioni di insetti morti ed altri reperti per sottoporli agli esami del laboratorio. Ad occuparsi del fenomeno, tuttavia è stata anche l'esperta forestale Marina Lecis, nelle vesti di perito dell'avvocato Giorgio Destro, il legale che ha steso e sottoscritto l'esposto. L'agronomo è stata fortemente impressionata del numero di api "agonizzanti" nell'allevamento, provvedendo comunque a raccogliere campioni e ad effettuare dei monitoraggi che confermerebbero a suo dire la fondatezza della causa della morte degli insetti paventata dai titolari dell'allevamento. Da più parti ed in tempi recenti, è stato infatti sottolineato il pericolo connesso alla scomparsa delle api con tutte le gravi conseguenze e pesanti ricadute in termini di sostenibilità in agricoltura. «Questo il motivo - ha sottolineato il legale che assiste i titolari delle aziende agricole danneggiate - per il quale chiediamo che vengano effettuati tutti gli accertamenti del mega "avvelenamento" e chiarite le responsabilità del caso». Il danno lamentato dalla coppia di allevatori è infatti ingente e rischia di compromettere in modo notevole la produzione di miele che sostanzia i proventi dell'azienda.