«Carabinieri, mi sento triste e sola, aiutatemi voi». E a Maria arriva la cena pronta

Domenica 3 Gennaio 2021 di Silvia Moranduzzo
Maria Currò Tindara, benemerita dell'Arma dei Carabinieri, con i militi di pattuglia che le hanno portato da mangiare a casa

PADOVA - Le feste, si sa, portano pensieri. È il momento in cui stare con i propri cari e se gli affetti non ci sono più tutto diventa triste. E così si sentiva Maria Currò Tindara, 85enne residente in zona Chiesanuova, in un bilocale. La sua mente è stata presa dal passato e il dolore per la morte dell’ultimo fratello, Natale, ex maresciallo dei carabinieri venuto a mancare un paio di settimane fa, ha traboccato.
Così Maria il pomeriggio del primo giorno dell’anno ha chiamato i carabinieri, a cui è molto legata visto che il papà era un brigadiere e lei stessa è una benemerita dell’Arma. «Mi sento sola e con questo virus ho paura ad andare al supermercato. Aiutatemi». Una richiesta che non è passata inosservata. Una pattuglia della Radiomobile della compagnia di Padova ha bussato poco dopo alla sua porta con un pasto caldo, un panettone e una bottiglia di spumante. «Sono stati gentilissimi – racconta l’anziana – Mi hanno confortato tanto. Sono davvero dei ragazzi d’oro, erano molto giovani, tutti e due del Sud come me». 
LA STORIA
Originaria di Catania (ma nata a Palermo), Maria aveva quattro fratelli, di cui due carabinieri e un poliziotto. Il fratello Giuseppe, 16enne, è morto per una malattia al fegato e la famiglia ne è uscita distrutta. «Mia mamma è impazzita così mio papà mi ha tolto da scuola e mi ha detto che avrei dovuto prendermi cura della famiglia. Avevo 17 anni – dice Maria – Ho rifiutato tantissime proposte di matrimonio per prendermi cura dei miei fratelli. Quando i nostri genitori sono morti sono venuta a Padova da Natale e ho cominciato a lavorare per una contessa come dama di compagnia. Abitava in piazza Castello e abbiamo instaurato un bellissimo rapporto madre-figlia. Le altre cameriere erano gelose – sorride – Poi è morta e mi sono dedicata a Natale. Era un poeta oltre che un carabiniere, ha vinto tantissimi premi». 
Il fratello soffriva di depressione ed era sotto dialisi. Non l’ha mai abbandonato nonostante le difficoltà. Fino alla fine. «Ora sono proprio sola – dice baciando la foto del fratello – Prima del virus cantavo nel coro dei carabinieri di Don Corrado, ormai sono 12 anni. Ho una voce da soprano e la maestra mi diceva “Piano Maria, piano perché il coro deve proseguire assieme”. Ma da quando è arrivato il coronavirus ho dovuto smettere ed era la mia unica distrazione. Non esco più, ho paura. Non vado nemmeno a messa, la guardo in televisione, è il mio unico conforto». E in questi giorni di festa, non appena la tv si spegneva, i pensieri di Maria andavano alla sua vita, ai suoi fratelli, ai sacrifici e all’amore che ha messo nel prendersi cura della famiglia. «Ho una nipote che abita fuori Padova ma ha la sua famiglia – spiega – E ora che non c’è più Natale la solitudine è difficile da sopportare. Ho rinunciato a tutto per loro». 

 

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