Padova. Andrea Ragona: «Auditorium alla Prandina? No, parco. Ma sarà il consiglio comunale a decidere»

Venerdì 27 Gennaio 2023 di Mauro Giacon
Andrea Ragona

PADOVA - Andrea Ragona è l'assessore più esposto della Giunta Giordani. Sia perchè avere le deleghe alla Mobilità e all'Urbanistica significa essere al centro del mirino. Sia perchè è rimasto il solo rappresentante in Giunta di Coalizione civica, anima critica su un tema fondamentale come l'ambiente e diga contro le pressioni dei commercianti, soprattutto per avere posti auto alla Prandina.

Cominciamo proprio dall'ex caserma in corso Milano. Uno spazio di 35mila metri quadrati di cui si discute da anni. La posizione di Coalizione è netta: niente auditorium. Come si sposa con la proposta del sindaco?
«Noi oggi, quando progettiamo, dobbiamo fare lo sforzo di immaginare la città tra qualche anno e di comprendere la rivoluzione che le due nuove linee del tram porteranno, sia nelle modalità di spostamento dei padovani che in generale nella mobilità e viabilità cittadina.

Può essere complicato perché parliamo di un cambiamento che la città non ha mai visto, ma è fondamentale per costruire una progettazione efficace che sappia tenere insieme diverse esigenze. Questo pensiero vale da Vigonza a Rubano, e vale anche per la zona interessata non solo dalla Prandina e da Corso Milano, ma ad esempio la nuova caserma Piave».

Quindi?
«Partendo da questo elemento imprescindibile, con il sindaco e la Giunta stiamo già lavorando per arrivare ad una sintesi con la massima condivisione tra tutte le forze politiche e con la città: dovrà infatti essere il consiglio comunale a definire la destinazione della Prandina e di certo, come ha detto anche il sindaco, pur io per primo non escludendo altre funzioni, siamo impegnati a fare del parco delle mura il cultore da cui parte ogni riflessione, parliamo di un'area a fianco alle mura, molto delicata e oggetto appunto di grandi trasformazioni. Credo serva cura attenta dei progetti e lavoro di studio per giungere a sintesi sostenibile e di grande qualità».

Il calo di rappresentanza di Coalizione può influire sulle scelte ambientaliste della Giunta a favore di quelle della lobby dei commercianti?
«Non mi piace questa contrapposizione netta, che dipinge i commercianti come antiambientalisti per forza. I temi ambientali oggi non sono per fortuna prerogativa di una sola forza politica o di alcune categorie, questo anche grazie al lavoro di sensibilizzazione che in questi anni è stato portato avanti a vari livelli, da associazioni e forze politiche. Oggi siamo tutti consapevoli che il territorio vada salvaguardato con politiche lungimiranti».

Ma l'ala verde avrà potere d'influenza?
«È bene ricordare che il sindaco Giordani è stato riconfermato con grandissimo consenso sulla base di un programma che metteva l'ambiente al centro ed è stato sostenuto non solo da Coalizione Civica, ma anche da altre forze politiche ambientaliste, alcune delle quali, pur non avendo eletto propri rappresentanti in consiglio comunale, hanno contribuito alla sua vittoria e fanno a tutti gli effetti parte di questa maggioranza».

In tema di mobilità quando entreranno nel vivo i lavori del Sir 3?
«La bonifica bellica durerà un mese. L'indagine archeologica è stata definita dallo studio preliminare archeologico. Poi verrà allestito il campo base al capolinea, ovvero il quartier generale del cantieri, con container per uffici, deposito materiale. Per quanto riguarda i cantieri dei sottoservizi confermo che circa il 60% sono stati realizzati, si prosegue ora tra via Morgagni e via Giustiniani, ma non sarà necessaria una chiusura della strada. Ricordiamo che i lavori per i sottoservizi sono necessari perché quando il tram sarà in funzione non debba essere necessario intervenire sulla linea nel caso della rottura o della sostituzione di una tubatura o di una perdita di gas. Ad aprile via ai cantieri della rotaia vera e propria, che dureranno 19 mesi».

Il Sir 3 ad Agripolis. La progettazione?
«Per quanto riguarda l'allungamento del Sir3 fino a Legnaro e Agripolis stiamo per affidare l'incarico per la progettazione dopo le dovute verifiche, grazie ad un finanziamento del Ministero. Una volta completata, ci permetterà di poter accedere ad eventuali fondi ministeriali per la realizzazione di questa linea che servirà un'area molto frequentata da studenti e lavoratori».

Attendiamo il progetto del Sir2. Tempi rispettati? Riusciremo a concludere entro il 2026?
«Per quanto riguarda il Sir2 stiamo ultimando il progetto definitivo e sta prendendo il via il percorso per la variante urbanistica necessaria, che ci permetterà di bandire la gara per l'assegnazione dei lavori in estate e assegnarli entro il 31 dicembre 2023, perfettamente in linea con i tempi previsti dal serrato cronoprogramma. Dobbiamo concludere entro il 2026, perché è la scadenza prevista dal Pnrr».

L'opposizione però ha chiesto al Governo di bloccare il tram...
«I padovani possono stare tranquilli: il progetto Smart è già stato valutato positivamente dal ministero tanto da sceglierlo come progetto finanziato dal Pnrr, nel quale è indicato come opera prioritaria e quindi con un coinvolgimento dell'Unione europea proprio per la serietà e la realizzabilità del progetto. Quello che deve preoccupare i padovani è avere una minoranza che lavora contro la città, contro il trasporto pubblico, che anziché fare un'opposizione costruttiva punta a vanificare anni di progettazione, con l'idea anche di far perdere milioni di euro alla città. Un atteggiamento molto grave di cui la città ha dimostrato di essere stanca».

Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Giuseppe Dal Ben insiste sull'idea di liberare l'ospedale dalle auto. Ha già un piano per far uscire mille mezzi dei dipendenti con parcheggi alternativi. Lei che ne pensa?
«Con l'Azienda ospedaliera è in corso una interlocuzione. Nei prossimi giorni riprenderemo i colloqui comunque condivido la sua impostazione. In futuro ci sarà anche il tram quindi si dovrà avvicinare solo chi ha bisogno».

Infine la ztl in Duomo. A che punto è il lavoro sulle nuove telecamere?
«Stiamo procedendo con l'installazione dato che quelle attuali risalgono a vent'anni fa. Saranno operative in Primavera ma per gli utenti non cambierà assolutamente nulla. Ovvero non ci sarà una nuova zona Duomo come si era ipotizzato in passato. Solamente gli apparecchi controlleranno le auto anche in uscita, dunque un mezzo commerciale che aveva un permesso orario non potrà rimanere più del consentito». 

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