Giordani assegna il sigillo di Padova a Crisanti, Zanoni lo propone per il Leone del Veneto

Lunedì 4 Maggio 2020
Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia Azienda ospedaliera Padova e "regista" delle politiche venete contro l'epidemia
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PADOVA/VENEZIA - Non solo la riconoscenza dei cittadini di Vo', o le congratulazioni di colleghi, politici e media. Ora per Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova, arrivano anche le onorificenze. Una sicura a Padova, l'altra probabile dalla Regione.

Il sindaco di Padova Sergio Giordani, si legge in una nota del municipio, consegnerà il sigillo della città al professor Andrea Cristanti in forma ufficiale domani, 5 maggio, nel pomeriggio, in sala Paladin, "in segno di riconoscimento per il fondamentale ruolo svolto nella definizione della efficace strategia di contrasto al Coronavirus, strategia che ha permesso  alla città di Padova e a tutto il Veneto di contenere il numero di vittime e di affrontare con successo il percorso di cura per migliaia di persone".   Oltre al sindaco prenderanno la parola anche il magnifico rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, e il prefetto Renato Franceschelli. Per la cerimonia prevista la diretta sulla pagina facebook del sindaco.

Intanto da Venezia il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni propone per Crisanti il Leone del Veneto, perché "le sue idee hanno permesso di salvare la vita a migliaia di persone nella nostra regione”. Andrea Zanoni lo candida al premio, istituito nel 1999 per onorare i cittadini che in Veneto si sono particolarmente distinti tra scienze, lettere, arti, economia, finanza e attività professionali, sociali, umanitarie o sportive.  «Lo scorso anno - ricorda - è toccato a Federica Pellegrini, prima ancora a Federico Faggin, l’inventore del chip che ha fatto nascere il computer, allo scrittore Ferdinando Camon, ai Medici con l’Africa Cuamm, a Pierre Cardin, Andrea Zanzotto, Giovanni Rana, Claudio Scimone, Solisti Veneti e al patriarca di Venezia Marco Cè. Ora è il momento del professor Crisanti. È grazie a lui se oggi il Veneto è riconosciuto a livello mondiale come esempio per la gestione del Covid-19. È stato indubbiamente un faro per la nostra regione - prosegue Zanoni - ed è merito della sua brillante strategia se oggi il Veneto, pur essendo uno dei primi focolai in Italia, ha avuto meno contagi e vittime di molte altre aree. Ha consigliato a Zaia di fare tamponi a tutti i cittadini di Vo’ Euganeo, anche a chi non aveva sintomi, andando contro l’Oms e per questo è stato pure richiamato dai vertici della sanità regionale, così come è stata sua la proposta di istituire la zona rossa per il comune padovano. Il 20 gennaio è stato lo stesso Crisanti ad avvisare la direzione sanitaria del Veneto che avrebbe acquistato reagenti per ben 500.000 tamponi, mentre a fine marzo ha deciso di acquistare per il suo laboratorio una macchina dagli Usa con una capacità di ben 9.000 tamponi al giorno. E ancora è stata sua l’idea di gestire i contagiati da casa, mettendoli in isolamento domiciliare, a differenza per esempio di quanto accaduto in Lombardia, evitando afflussi pericolosi verso le strutture. Sono certamente meritevoli i cittadini di Vo’, candidati da Zaia, che hanno dato molto in termini di sacrifici e collaborazione, ma questo vale anche per i tantissimi veneti sottoposti alle rigide misure restrittive e ancor di più per medici, infermieri e operatori sanitari in prima linea. Su tutti però spicca il professor Crisanti».
 

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