Padova. Amore gay ostacolato, botte e coltellate tra le famiglie tunisine

Lunedì 12 Agosto 2019 di Marina Lucchin
Padova. Amore gay ostacolato, botte e coltellate tra le famiglie tunisine (Photo by Madalena Veloso on Unsplash)
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PADOVA - Notte di violenza sabato a Padova. A due passi da Prato della Valle si è scatenata una faida tra famiglie tunisine, per contrastare l'onta di un amore gay tra due ragazzi poco meno che trentenni. I due sono arrivati in Italia con la speranza di vivere liberamente la loro omosessualità, che in patria è punita anche con tre anni di reclusione in carcere. Uno dei due innamorati è stato accoltellato da tre cugini del compagno, proprio nel cuore di una Padova animata dalla movida di un torrido sabato sera di agosto. L'aggressione ha innescato una spirale di violenza che ha portato a un arresto e a una denuncia: in tre sono finiti in ospedale, compreso un poliziotto. Gli stranieri protagonisti, tutti irregolari, potrebbero essere espulsi.
 
IL FATTOSono le 23.30 di sabato sera a Padova, all'imbocco di via Umberto I, la strada pedonale che porta dal Bo a Prato della Valle, piena di locali e gelaterie che durante il fine settimana sono presi d'assalto dalla movida. E mentre alcuni avventori sorseggiano una birra o assaporano un cono gelato seduti ai tavolini degli estivi dei bar, il 29enne omosessuale viene raggiunto da dei cugini del fidanzato, che gli intimano di lasciar stare il congiunto, di smetterla di frequentarlo. Dalle parole si passa presto alle mani: un paio di schiaffoni e poi gli rubano cellulare e portafoglio con 80 euro. Il giovane si spaventa e corre lungo la strada, ma qui viene raggiunto di nuovo dai suoi aggressori, uno dei quali lo pugnala a un braccio con un coltello a serramanico. Si lascia scappare un grido di dolore, poi il 29enne fugge a gambe levate fino al Bassanello, alle porte di Padova, dove sa che ci sono alcuni suo amici e familiari che, quando lo vedono grondare sangue, chiamano il 118: portato in ospedale, accompagnato proprio dal fidanzato, ne esce con una prognosi di 15 giorni. 
Il ferimento, però, scatena la vendetta della famiglia del ragazzo, che manda qualcuno a regolare i conti con i cugini del fidanzato, che sono ancora in corso Umberto I. Il 113 riceve la chiamata di un passante che segnala un uomo che perde sangue dalla testa. Quando la pattuglia arriva sul posto, proprio davanti a una gelateria, trova uno dei tre aggressori del 29enne con la testa spaccata a suon di bottigliate. Pure lui viene portato in pronto soccorso: 8 giorni di prognosi. Poi, a seguito della denuncia della vittima, viene anche denunciato.
Nel frattempo, però, mentre entrambi i tunisini feriti sono in ospedale, in pronto soccorso arriva come una furia un terzo nordafricano, pronto a colpire nuovamente il 29enne omosessuale, accudito proprio dal fidanzato. Preso dalla rabbia, lo straniero cerca di sfondare una vetrata con una fioriera, ma viene bloccato dai poliziotti, uno dei quali viene ferito, riportando una prognosi di 5 giorni. Scatta così l'arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale: finisce in cella. 
CONSEGUENZELe posizioni dei tre protagonisti della vicenda sono ora al vaglio dell'ufficio immigrazione della Questura di Padova. I tunisini sono tutti senza permesso di soggiorno, quindi irregolari, e con precedenti penali. In particolare l'arrestato fa parte di una famiglia i cui componenti sono ben noti alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio, contro la persona e per spaccio. Sono state avviate le pratiche per l'espulsione di tutti e tre gli stranieri.
Marina Lucchin
Ultimo aggiornamento: 09:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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