Accordo con Amazon: in Veneto trasferimenti su base volontaria

Martedì 12 Ottobre 2021 di Paolo Guidone
Una recente manifestazione dei lavoratori Amazon nella sede di Vigonza

VENEZIA - Riaperto il tavolo di confronto tra Amazon e i sindacati di categoria: i trasferimenti dei driver da Vigonza (Padova) a Dese (Venezia) e a Vicenza avverranno solo su base volontaria.

Questo l'esito dell'incontro di ieri pomeriggio tra la Filt Cgil, Assoespressi e l'assessore regionale Elena Donazzan. I primi ad essere stati avvisati dell'imminente trasferimento erano stati i dipendenti più anziani, sindacalizzati e con contratto a tempo indeterminato. Circa 160 dei 600 lavoratori che fanno capo al centro Amazon di Vigonza avevano infatti ricevuto via sms la comunicazione del prossimo trasferimento (ufficialmente dal 14 ottobre) presso i nuovi impianti di Venezia Dese (circa 80) e di Vicenza, col rischio di essere licenziati qualora avessero rifiutato un trasferimento che la Filt Cgil considerava ingiustificato. «Stiamo parlando di un'azienda in crescita e che continuerà certamente a crescere - spiega Alessandra Fontana della Filt Veneto quindi non è affatto vero, come sostiene Amazon, che su Vigonza c'è un calo di lavoro. Se ci sono nuovi insediamenti, questi si facciano con una nuova gestione e nuovi addetti, ma serve un governo delle relazioni sindacali che ora semplicemente non c'è e questa situazione è sicuramente facilitata dal fatto che non stiamo parlando di dipendenti diretti di Amazon ma di driver che lavorano per ditte esterne in appalto che operano solo per Amazon, che con questo stratagemma riesce eludere la normativa sugli appalti».

ELUSIONE

La Filt Cgil denuncia da tempo un quadro generale di mancate relazioni industriali e chiede una gestione concertata degli appalti che implichi una responsabilità diretta del colosso americano dell'e-commerce che ieri ha visto bloccata da circa 1000 lavoratori aderenti ai Cobas l'attività del suo centro piacentino. «Il Veneto non è terra di conquista per gli appalti sottolinea Fontana e non è ammissibile che il sindacato non possa conoscere nemmeno l'organico del centro di Vigonza e chi ci lavora con contratto a termine o a somministrazione, perché l'azienda non lo ha mai comunicato. Se a Vigonza ci fossero solo dipendenti di Amazon si dovrebbe aprire una procedura per riduzione del personale come prevede il contratto nazionale. Invece col pretesto che siamo in presenza di tante piccole aziende in appalto ad essere penalizzati da questo sistema sono i lavoratori, sempre più sfruttati, dovendo fare 180 consegne al giorno, precari, ricattabili e senza tutele».
 

Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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