Portava l'amante in casa nei mesi di lockdown: alla moglie botte e minacce. Indagato per stalking e lesioni

Sabato 15 Agosto 2020 di Marina Lucchin
Portava l'amante in casa nei mesi di lockdown: alla moglie botte e minacce. Indagato per stalking e lesioni
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PADOVA - La moglie è gravemente malata e immunodepressa perché ha subito da poco un trapianto. Eppure al marito nulla importa di metterla in pericolo contagio da coronavirus: durante il lockdown voleva infatti continuare a frequentare la sua amante. Anzi, l’uomo, sulla cinquantina, pretendeva addirittura che la moglie accettasse «come se fosse una cosa normale» la sua relazione, imponendole, di fatto, il suo status di bigamo e dunque anche la presenza dell’amante. La moglie, ovviamente, umiliata e ferita dal comportamento dell’uomo che aveva sposato, non ha mai acconsentito a questa situazione, ricevendo, per tutta risposta, offese, minacce e botte. Tanto che alla fine il pubblico ministero Roberto D’Angelo l’ha indagato per stalking e lesioni personali aggravate. 
I due, entrambi sulla cinquantina, si erano sposati agli inizi del Duemila. Lei è sempre stata cagionevole di salute tanto da aver subito un primo trapianto molti anni fa e l’ultimo di recente dopo oltre un decennio di cure giornaliere in ospedale. La vita per lei era già dura così, senza che si aggiungesse la violenza psicologica e fisica del marito.
L’uomo poco tempo dopo il matrimonio si era invaghito di un’altra donna ma non aveva nessuna intenzione di lasciare la coniuge. Anzi, pretendeva che la moglie non facesse tante storie quando lui si incontrava con l’altra.

RELAZIONE EXTRACONIUGALE
La relazione extraconiugale andava avanti da anni, in parallelo con il suo matrimonio e forse le cose sarebbero rimaste così senza conseguenze. A mettersi di mezzo, però, a marzo c’è stato il lockdown. E così il marito ha dovuto rinchiudersi in casa con la moglie, situazione che gli andava stretta. Tanto da infischiarsene delle direttive del premier: ogni giorno usciva anche durante il picco dei contagi Covid per incontrare l’amante. 
La moglie - non è difficile da capire - soffriva per la situazione, mentre lui pretendeva che lei accettasse la sua relazione extraconiugale come se «fosse una cosa normale». E come se non bastasse, se uscire di casa durante il lockdown non fosse stato abbastanza pericoloso, il marito oltretutto se ne infischiava anche di osservare le minime indicazioni per evitare il contagio. 
Le cose hanno iniziato a peggiorare proprio durante la convivenza h24 forzata con la sua sposa. La donna gli aveva chiesto in lacrime di avere rispetto per lei e di telefonare a “quell’altra” almeno quando non era presente. La reazione è stata di una violenza inaudita. L’uomo ha iniziato a colpirla con dei pugni sulla testa, minacciando di ucciderla senza pietà se non l’avesse finita di fare quelle richieste.

«ORA DEVI SLOGGIARE»​
Poche settimane dopo la situazione è diventata ancor peggiore, se possibile. La Fase 2 post emergenza Covid era iniziata e lui aveva deciso che in quella casa sarebbe dovuta venire a vivere l’amante, mentre la moglie doveva sloggiare. Logicamente la coniuge non aveva nessuna intenzione di andarsene e si era vivacemente opposta a quella che lei riteneva un’assurda richiesta. Di tutta risposta il marito ha iniziato a minacciarla: «Ti farò vivere male, non me ne frega niente di quello che hai avuto, non dormirai più alla notte, devi dormire sveglia perchè altrimenti ti farò male. Devi andartene di casa». 
Ma le parole non bastavano, così ha usato anche le mani. Dopo averle urlato dietro quelle cattiverie ha iniziato a colpirla al volto con una violenza inaudita, tanto da provocarle un trauma facciale. A quel punto la donna ha detto basta: si è rivolta al pronto soccorso, da cui è stata dimessa con 5 giorni di prognosi, e poi alla Procura, presentando denuncia. L’ansia e la paura non le consentivano più di vivere normalmente e inoltre aveva timore sia di rimanere vittima della violenza del marito sia di contrarre il virus, per lei potenzialmente letale, viste le sue precarie condizioni di salute. 
 
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