Il Bo vuole altri due studentati: chiesti i fondi al ministero

Martedì 26 Aprile 2022 di Mauro Giacon
La cittadella dello studente sul Lungargine Piovego

PADOVA - Se vogliamo vedere la trasformazione della ex caserma Piave in Polo delle scienze sociali ed economiche bisogna fare presto. Entro la fine del mese dev’essere pronto il progetto definitivo dell’opera da circa 75 milioni di euro (e lo sarà). Bisogna spedirlo a Roma per concorrere al Fondo nazionale del ministero per l’Università e la Ricerca per l’edilizia universitaria che richiede progetti cantierabili in tempi minimi per dare un contributo massimo del 60 per cento sul costo (45 milioni).
Le risorse, 1,4 miliardi, servono per cofinanziare la costruzione, la ristrutturazione o la messa in sicurezza di beni immobili delle università. Tra fondi nazionali e del Pnrr c’è poi anche un bando da 467 milioni destinati agli alloggi per studenti.

E anche il Bo sta pensando di incrementare i posti letto per gli iscritti che finora sembrano essere solo in mano all’iniziativa privata (sette in programma).


LA PIAVE
«Visto l’aumento del numero di studenti e del personale universitario presenteremo progetti per circa 200 milioni con l’obiettivo di ricevere il cofinanziamento massimo di circa 85 milioni. Di questi una buona parte potrebbe servire per cofinanziare i lavori della ex Caserma Piave» dice il Prorettore all’edilizia Carlo Pellegrino. La fame di spazi però è sempre più vasta. Per fare un esempio l’ultimo bando del marzo scorso chiedeva addirittura la disponibilità di vendita di un immobile vicino allo Storione per 6.500 metri quadrati capace di ospitare 250 persone.


GLI STUDENTATI
L’altro fronte che il Bo sta aprendo riguarda gli alloggi universitari. In città stanno nascendo progetti come funghi, almeno sette negli ultimi mesi. Del resto con 24 mila matricole di cui 2.400 internazionali, quasi 70mila studenti, con 23 mila da fuori del Veneto il bisogno è altissimo. Ad oggi sarebbero almeno duemila i frequentanti senza casa. Pure gli appartamenti si sono ridotti anche perchè i proprietari stanno facendo i lavori con il Superbonus. 
L’Esu ha 10 residenze aperte per 1.292 posti letto (ridotti causa Covid) e due sono chiuse. Una andrà a bando a breve e poi è in fase di ristrutturazione l’ex Fusinato con 187 posti letto che sarà la nuova sede della Scuola Galileiana. Lavori per 11 milioni finanziati dallo Stato partiti a settembre 2021. L’urgenza di avere dei posti letto sta tutta in un dato: quest’anno l’Esu ha ricevuto 2.300 domande, 400 in più rispetto ai periodi pre-Covid.


GLI ALLOGGI
Dunque l’Università vuole mettere a norma l’ex collegio Meneghetti in via Santa Eufemia per ricavare 90 posti letto gestiti dall’Esu su uno stabile di proprietà del Bo. Occore una ristrutturazione profonda, anche funzionale. Era una residenza palladiana con affreschi del ‘500. Ulteriori nuovi alloggi con circa 90 posti letto sono previsti a Legnaro vicino al Campus di Agripolis.


ALTRI INVESTIMENTI
Un altro fronte riguarda il “Centro sperimentale per i modelli idraulici” alla chiuse di Voltabarozzo. L’area è del Demanio e potrebbe essere data in concessione ma non si è ancora arrivati alla stipula. Nell’area sono presenti dei laboratori con modelli di varie tipologie per gli studi idraulici. Gli spazi sono molto ampi e potrebbero essere previsti ulteriori laboratori e varie aule. Sull’Hub di Ingegneria in Fiera si attende il 17 maggio quando il Consiglio di Stato si pronuncerà sul ricorso dei secondi classificati. L’Università attende con trepidazione l’esito dal momento che ha bisogno di spazi per 3mila studenti dei corsi. Resta ancora su un binario morto invece il nuovo Cus previsto in via Corrado.
 

Ultimo aggiornamento: 07:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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