SANT'URBANO (PADOVA) - La Procura di Rovigo indaga sul giallo della fuga di gas costato la vita ad Alina Crenicean, mamma 36enne di due bimbi che è morta carbonizzata domenica mattina nella sua casa di via Gorghi a Sant'Urbano, in provincia di Padova. Il pubblico ministero ha aperto un fascicolo per esplosione colposa: l'obiettivo ora è quello di accertare le cause che hanno provocato lo scoppio e le eventuali responsabilità. Nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati, ma questo consentirà ai carabinieri di esaminare approfonditamente il caso. L'impianto era difettoso? Era stata fatta adeguata manutenzione? E da quanto tempo c'era quella fatale fuga di gas?
IL DRAMMA
Quello è un dato certo, appurato dall'ingegnere dei vigili del fuoco Vincenzo Puccia: C'era una perdita nelle tubature, che partiva dalla centralina Gpl interrata, collegata alla rete.
IL PAESE
Intanto ieri mattina a Sant'Urbano tutti hanno dovuto fare i conti con il ritorno alla normalità. La situazione più delicata nella scuole che frequenta la figlia di Alina. Il vicepreside Emanuele Cusin ha spiegato le difficoltà nell'affrontare la situazione con i sui piccoli compagni di classe. «Abbiamo parlato con i bambini. Tutti sanno quello che è capitato, una disgrazia che ci ha imposto di agire rapidamente. Già domenica avevamo chiamato la psicologa della scuola resasi subito disponibile a collaborare con gli insegnanti per un approccio corretto».
Nel pomeriggio di ieri gli insegnanti hanno iniziato a strutturare delle attività per rendere più accogliente il rientro a scuola della bambina. Non si sa ancora quando questo accadrà, sicuramente non nell'immediato. Ma quando succederà, la piccola troverà un ambiente accogliente, con biglietti e messaggi carichi di affetto e di vicinanza».
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