Alessia, mamma guarita dal cancro: «Ecco a voi il mio piccolo Paride»

Sabato 12 Giugno 2021 di Elisa Fais
Alessia Cattin e il piccolo Paride

PIOVE DI SACCO - Vince il cancro e diventa mamma, dopo un tortuoso percorso di malattia affrontato all'Ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco. É la storia a lieto fine di Alessia Cattin, 38 anni, che nel novembre scorso ha messo alla luce il suo piccolo e paffuto Paride.
«Nella mitologia greca Paride fu l'unico a sconfiggere un avversario apparentemente invulnerabile, il possente Achille racconta Alessia, residente a Porto Viro - così come è successo a me che, grazie ai medici, alle cure e all'amore della mia famiglia, ho ripreso in mano la mia vita, lasciandomi alle spalle quell'avversario che sembrava insormontabile».

Tutto inizia nel luglio 2008. «Mentre facevo la doccia, con la mano ho sentito una protuberanza al seno destro. Sapendo che ero prossima al ciclo, ho dato colpa a quello. Il mese successivo però ricorda Alessia- il rigonfiamento era ancora presente. Mi sono allarmata. Ho contattato il ginecologo che mi ha prescritto una mammografia e un'ecografia. Già con la mammografia se ne accorsero, e mi mandarono subito ad eseguire una biopsia. Il risultato fu confermato: tumore al seno. Inizialmente, si era deciso di operare a gennaio 2009 ma, dopo svariati esami, stava emergendo che il maligno già stava camminando, quindi non c'era tempo da perdere e l'intervento venne anticipato a dicembre, 15 giorni prima di Natale. Dopo la mastectomia, iniziò il mio percorso in Oncologia con chemioterapia, terapia ormonale e blocco del ciclo per 5 anni».


L'INCONTRO
Nel 2009, a febbraio, Alessia incontrò quello che poi diventerà suo marito. «Ci siamo conosciuti nel momento più orribile della mia vita, lui mi è sempre stato vicino e mi ha sostenuta dandomi forza e coraggio. Trascorso quel periodo, la dottoressa Francesca Sartore mi dichiarò ufficialmente fuori pericolo, interrompendo entrambe le terapie. Fu allora che mi consultai con lei per una possibile gravidanza. La risposta fu negativa: mi consigliò di non rischiare svegliando il can che dorme». La delusione fu enorme, perché diventare madre era sempre stato per Alessia il desiderio più grande. Ma, dopo alcune settimane, la telefonata che non t'aspetti. «La dottoressa mi ha ricontattata, dicendomi che doveva ricredersi, e dopo avere studiato a fondo il mio caso, avevo il via libera per avere figli. Dopo essermi sposata, e dopo tantissimi tentativi, rimasi incinta, ma un altro dolore era in agguato. Infatti, dopo appena 8 settimane la mia piccola vita decise di lasciarmi. Fu un dolore lancinante, forse anche peggio della malattia, ma a Pasqua 2020 ci fu la svolta: ero di nuovo in dolce attesa. Il ginecologo ci disse di stare tranquilli, che era un maschietto sano e forte; quindi, quale nome dare a questo bimbo? La risposta arrivò subito: Paride! Per essere arrivata fin qui voglio ringraziare tutto il meraviglioso team di Oncologia di Piove di Sacco».
In segno di riconoscenza Alessia Cattin ha donato al reparto un quadro fotografico (realizzato dalla fotografa La Sambo di Chioggia), raffigurante lei, con in braccio il suo piccolo Paride. Sullo sfondo, Achille. «Attenzione a usare un linguaggio bellico in oncologia sottolinea Rita Chiari, direttore di Oncologia Padova Sud - gli oncologi devono trovare un linguaggio vero, scientifico ed empatico allo stesso tempo: è la nostra sfida».
 

Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 10:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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