SAN GIORGIO IN BOSCO (PADOVA) - La notte dell'11 ottobre 2018 aveva provocato un incidente stradale a San Giorgio in Bosco e, portato in ospedale per un controllo, era stato sottoposto al prelievo del sangue che aveva riscontrato un tasso alcolemico di 2,11 grammi/litro. Un valore che, essendo all'epoca neopatentato e con meno di 21 anni, era valso ad A.N.A., 23enne di Cittadella, un decreto penale di condanna, con un'ammenda di 15.500 euro e la revoca della patente.
Il giudice ha accolto le istanze presentate dal difensore del 23enne, l'avvocato Marco Vendramini. Il giovane assistito era infatti finito a processo con l'accusa di guida in stato d'ebbrezza, aggravata dal fatto di essere neopatentato, di avere meno di 21 anni, di aver provocato un incidente e di averlo fatto in orario notturno. Ne era seguito un decreto penale di condanna, al quale però il legale si è opposto, chiedendo il rito ordinario. Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che il ragazzo (che non aveva riportato ferite) era stato sottoposto al prelievo del sangue da parte dei sanitari su richiesta dei carabinieri. Come ha sostenuto la difesa, trattandosi di un atto di polizia giudiziaria il cittadellese doveva prima essere avvisato della facoltà di farsi difendere da un avvocato. Cosa che, non essendo avvenuta, ha reso inutilizzabili i risultati del prelievo. Di qui l'assoluzione.
S.d.s.