Alberghi e musei fanno il pienone: il turismo spinge la città

Giovedì 23 Giugno 2022 di Nicoletta Cozza
La cappella degli Scrovegni

padova - Gli indicatori sono numerosi. E vanno tutti nella medesima direzione: l’effetto-Urbs Picta, dopo il conferimento del sigillo nel luglio scorso, sta dando i risultati auspicati, tanto che alcuni dati sul turismo di questa prima tranche del 2022 sono addirittura migliori di quelli registrati nel 2019, anno record per i flussi. 
Grafici alla mano, infatti, a fare il punto sulla situazione è stato Andrea Colasio, assessore alla Cultura e al Turismo uscente e rieletto in consiglio comunale con 1.088 preferenze, che aveva lanciato e portato a compimento l’operazione culminata con la proclamazione di Patrimonio dell’Umanità per l’itinerario affrescato di 7 secoli fa; Padova è diventata una delle mete più ambite fra le grandi città d’arte europee, gli otto siti dell’itinerario Unesco sono sempre pieni di visitatori, e negli alberghi le stanze risultano costantemente occupate, con prenotazioni che continuano a pervenire anche per le prossime settimane.

E gli ospiti arrivano da tutti i Paesi del mondo, come evidenziano le rilevazioni sulle provenienze effettuate dal primo aprile al 20 giugno scorso: 75,6% dall’Italia, 8,1% dalla Germania, 4,5% dall’Austria, 3,9% dalla Francia, 2,6% dalla Svizzera e 2,5% dagli Stati Uniti. 

I NUMERI

I primi dati significativi che puntano i riflettori sul trend in crescita sono quelli inerenti il numero dei bus turistici parcheggiati negli stalli di Piazza Rabin: 491 a marzo, 1027 ad aprile e 1.105 a maggio, per un totale di 2.623 corriere. Mancano quelli di giugno, che dovrebbero essere ancora più performanti essendoci stata la calamita delle celebrazioni per Sant’Antonio.
Un sito dell’itinerario Unesco che sta registrando performance incredibili è poi Palazzo della Ragione, dove nei primi 5 mesi del 2022 sono entrati 59mila 559 visitatori: un boom vero e proprio, se si tien conto che, nell’arco dei 12 mesi, nel 2021 erano stati 66.461, nel 2020 45.918, nel 2019 133.425. Come dire che il Salone non solo recupera alla grande dopo il vuoto imposto dal lockdown, ma se prosegue con questa tendenza, al 31 dicembre potrebbe stabilire il muovo record di presenze, come fa presagire pure quanto registrato dall’1 al 13 giugno, con 6.443 biglietti staccati.
Conferme arrivano poi dalla sempre super gettonatissima Cappella degli Scrovegni; anche qui numeri importanti che si avvicinano molto a quelli dell’anno record: 125.531 accessi da gennaio a maggio 2022, a fronte dei 131.583 dell’intero 2021 e dei 322.669 appunto del 2019; nei primi 13 giorni di giugno 2022, poi, il ciclo giottesco è stato visto da 13.838 persone.
Sempre a maggio 2022 sono state vendute 1.287 Padova card, e 591 nei primi 12 giorni di questo mese: nel 2022, quindi, 1.878.

LE RIFLESSIONI

Colasio, in predicato di vedersi ri-assegnare le stesse deleghe, ha commentato: «Padova si è piazzata nel grande mercato delle città d’arte, come dimostrano sia i numeri inerenti gli ingressi in Cappella degli Scrovegni e in Salone, e il totale delle corriere parcheggiate al Rabin di Prato della Valle, sia i dati riguardanti gli alberghi, dove la percentuale di stanze occupate sta oscillando tra il 60 e il 64%, e la redditività si attesta su oltre 70 euro per ciascuna. Padova, quindi, viene scelta come un posto da andare assolutamente a visitare perchè per la seconda volta è diventata Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ma anche per le sue peculiarità enogastronomiche». «Inoltre - ha aggiunto - un ruolo importante ha il sito di destinazione padovaturismo.it., dove si possono acquistare tutti i servizi, e gli Iat. Per esempio l’Urbs Picta card si sta rivelando un successo, con oltre 2mila biglietti venduti nell’arco dell’ultimo mese e mezzo. In alcuni fine settimana, sempre del 2022, cioè da venerdì a domenica, abbiamo avuto1.300 ingressi al giorno in Salone, pari a 3.600 totali: è come avere una gigantesca prestigiosa mostra aperta tutto l’anno».
Fin qui il passato, ormai consolidato, ma i progetti adesso riguardano il futuro. «Importante - ha detto ancora Colasio - sarà riutilizzare in modo permanente parte gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno per la cultura e per il turismo, lavorando a braccetto con le categorie economiche, in primis la Camera di Commercio, con cui abbiamo costruito un solido e organico rapporto durante il mandato appena concluso. In buona sostanza è stato fatto ordine nelle potenzialità latenti che aveva Padova, che sono diventate effettive. E ora è necessario proseguire seguendo una strategia durevole e tenendo presente che in autunno potrebbe esserci un altro colpo di coda del Covid, con possibili chiusure. L’obiettivo nostro, comunque, è di battere tutti i record stabiliti nel 2019».

Ultimo aggiornamento: 07:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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