Ragazzine picchiate dal branco di bulle, tre denunce, il papà di una delle vittime: «Le famiglie devono sapere»

Lunedì 30 Gennaio 2023 di Marina Lucchin
Il parcheggio del centro commerciale Ipercity

ALBIGNASEGO - Rabbia, sgomento, delusione. Ma specialmente attesa di azione. «Io voglio delle risposte dalle forze dell’ordine. Io pretendo che le famiglie, sia delle ragazze che hanno aggredito, sia di coloro che sono rimasti lì a guardare che tre ragazzine venivano pestate, vengano informate di quel che fanno i loro figli». A parlare è uno dei genitori che sabato pomeriggio sono intervenuti nel parcheggio dell’Ipercity di Albignasego per salvare le proprie figlie tredicenni dall’aggressione di almeno tre coetanee. 

Partiamo dall’inizio, cos’è successo sabato pomeriggio?
«Mia figlia voleva uscire con le amiche, ma abbiamo preferito andasse al centro commerciale invece che in centro perchè avevamo paura».

Perchè avevate paura?
«Perchè sapevamo che sono perseguitate da queste tre ragazzine violente». 

Quando è iniziato tutto?
«A fine ottobre, da una festa di Halloween dove le tre bulle non erano state invitate».

E poi cos’è successo?
«Hanno iniziato a vessare mia figlia e le altre due sue amiche.

Le bulle pretendevano soldi per non picchiarle. Poi sabato hanno sospettato che qualcuno avesse sporto denuncia e sono andate in spedizione punitiva all’Ipercity per braccarle e averne conferma». 

Sua figlia le aveva detto tutto subito?
«No, all’inizio non aveva il coraggio, ma poi ci ha raccontato tutto. I ragazzi devono capire che non bisogna aver paura, che i genitori e le forze dell’ordine ci sono proprio per risolvere i problemi». 

Torniamo a sabato. Sua figlia e le due amiche, dunque, vanno al centro commerciale. Poi?
«Poi dopo poco ricevo una telefonata da mia figlia che mi dice che la vogliono pestare e è caduta la linea». 

E cos’ha fatto?
«Ho preso la macchina e sono partito. Fuori dall’Ipercity vedo questa trentina di ragazzi in cerchio e mi accorgo che c’è un’amica di mia figlia in lacrime. Una bulla le stringeva il collo e l’altra le tirava i capelli. Dietro c’erano anche le altre due ragazzine, mia figlia e la terza amica». 

A quel punto cos’è successo?
«Sono sceso dall’auto, mi sono infilato in mezzo ai ragazzi, ho raggiunto la ragazzina e l’ho liberata spingendo via quella che le stava facendo del male. Sfido chiunque a mantenere la calma quando vedi il terrore negli occhi di una tredicenne in lacrime e trenta persone che non muovono un dito per salvarla».

E poi?
«E poi mi hanno buttato a terra, mi hanno riempito di calci e sputi. Io non ho opposto resistenza. Non volevo picchiare nessuno. Sono intervenuto solo per salvare le ragazzine. Mia moglie ha preso uno schiaffo in viso da una quattordicenne con una violenza inaudita. Alla fine ho trascinato le ragazze in macchina e questi continuavano a calciare sulla carrozzeria e a sputare». 

Nessuno le ha aiutate?
«Solo due ragazzi stranieri». 

Chi sono questi bulli?
«Sono tutti circa di quell’età, italiani e stranieri di seconda generazione, ma questo non vuol dire nulla. È solo una situazione davvero allarmante». 

Perchè dice così?
«Perchè sono delle delinquenti. Ora la chiamiamo baby gang, ma crescendo diventeranno ancor più pericolose. È per questo che ora pretendo delle risposte». 

In che senso?
«Abbiamo denunciato il fatto a carabinieri e polizia, ora pretendo delle risposte. Posso io aver paura di mandare mia figlia in giro? Mi domando, ma i genitori di questi bulli sanno quel che fanno in giro i loro figli? Io voglio che tutti vengano informati dalle forze dell’ordine e anche che guardino i filmati dell’aggressione a queste ragazze e a noi genitori».

Che risposte vuole?
«Devono essere allontanate. Sono pericolose. Esistono i daspo. Devono essere fermate. Si stavano già accordando per una nuova rissa in Prato mentre eravamo ancora lì. Sono preoccupato per me stesso e per gli altri genitori: voglio una reazione dalle istituzioni. Non ci si deve far giustizia da soli, ma qui deve essere fatta giustizia».

Le ragazze come stanno?
«Una piange, una ha 5 giorni di prognosi. Io ho 81 euro di ticket da pagare».

Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 07:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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