Affitti alle stelle, ecco dove costano di più: una stanza arriva fino a 600 euro al mese

Domenica 3 Luglio 2022 di Marina Lucchin
CASE - Crescono i prezzi degli affitti in città

PADOVA - Sempre meno case e appartamenti in affitto: esplode la domanda e di conseguenza schizzano all’insù i prezzi. Tra gli effetti che il Covid ha fatto registrare in questi lunghi mesi di pandemia, ce n’è uno che colpisce insieme il mondo del mattone e quello dello studio universitario. Dopo anni di rialzi sempre più vertiginosi nei prezzi delle stanze per studenti, in Italia si nota un calo del costo delle locazioni. Padova invece è in controtendenza: nel secondo semestre del 2021 (ultimo dato disponibile) il monolocale fa un balzo del 4,2 per cento rispetto all’anno precedente, segue il trilocale con il 3,5 e infine il bilocale con il 3,4. A fornire la fotografia reale della situazione degli affitti è l’ufficio studi del gruppo Tecnocasa che ha messo a confronto tutti i capoluoghi di provincia del Veneto. 
Tutto questo produce un altro fenomeno: la penuria di alloggi in affitto a prezzi abbordabili va a favore degli affitti brevi di Airbnb e piattaforme simili che garantiscono pagamenti anticipati e la certezza che l’ospite lasci la casa.

A scapito però del prezzo sul lungo termine. 


IL FENOMENO
A Padova quando si parla di affitti non si possono scindere le locazioni classiche dalla fetta di mercato rappresentata dagli studenti universitari fuori sede. Questi ultimi sono decine di migliaia, che puntano soprattutto ai quartieri più centrali e più vicini alle facoltà. Dall’anno scorso di appartamenti non se ne trovano per loro e anche le famiglie e i lavoratori fanno una fatica estrema. 
Ma perché trovare un affitto in città è così complicato? La risposta è il frutto di una serie di dinamiche. E tutte rientrano negli effetti della pandemia: moltissimi studenti universitari hanno lasciato gli appartamenti affittati per seguire le lezioni online da casa e, ora, con il ritorno in presenza, c’è stato un aumento esponenziale di richieste. Tanti proprietari però, nel frattempo, hanno approfittato dei molti bonus fiscali per ristrutturare, quindi ci sono tante abitazioni non più disponibili, altre che servono ai proprietari stessi mentre lavorano nelle loro case principali, altre ancora che ora vengono affittate a famiglie o lavoratori, ritenuti più affidabili dei ragazzi.
Senza contare che ora, con le difficoltà nella gestione del Superbonus, parecchi immobili sono ancora nella fase dei lavori e non possono essere affittati.


LE SPECULAZIONI
E in questa situazione si sviluppano le speculazioni. Scorrendo i vari annunci, anche sul web, una cosa, ad esempio è molto evidente: il costo della locazione è relativamente basso, ma è aumentato esponenzialmente quello delle spese condominiali. E così, nonostante un monolocale si affitti “solo” a 500 euro al mese, a questi bisogna aggiungerne 200, 300 o 400 di spese non meglio definite. Un salasso. 
I prezzi, anche per singolo posto letto, sono sempre più alti: alla Stanga si trovano stanze singole a 380 euro, in corso del Popolo possono servire fino a 290 euro al mese per un posto in stanza doppia o 500 per una singola con bagno in comune, mentre se è ad uso esclusivo addirittura si vedono i 600 euro. Un bilocale in una costruzione degli anni ‘60 in zona Palestro arriva a 580 euro al mese, escludendo le bollette. E in tutto ciò vi è il fiorire di siti e pagine Facebook di sedicenti agenzie, che puntano soprattutto agli studenti in arrivo dall’estero che non trovano spazio nelle residenze universitarie.


L’ANALISI
L’analisi socio demografica dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa evidenzia che, nella seconda parte del 2021, è aumentata la percentuale di chi cerca per motivi di studio (al 13,1% dal 5,7% della seconda parte del 2020), la tipologia più affittata è il bilocale con il 38,6%, ma è in aumento la percentuale di monolocali passati da 8,4% a 9,5%.
Il contratto a canone libero è stato scelto nel 44,5% dei casi ma è in crescita quello a canone transitorio, passato da 21,8% a 27,1%. La motivazione di tale salto si deve ricercare nella ripresa delle locazioni per studenti e lavoratori fuori sede. Questo tipo di contratto è stato scelto anche da chi ha dirottato la casa vacanza sul segmento residenziale a causa delle minori presenze turistiche.
Si conferma la maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, ben arredate, posizionate in zone servite e luminose. Sempre elevata l’attenzione ai costi condominiali anche alla luce dell’inflazione crescente.

Ultimo aggiornamento: 16:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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