Affitti sotto il Salone: ora si ridiscute tutto. «Ci aspettiamo un aumenta»

Martedì 4 Febbraio 2020
Affitti sotto il Salone: ora si ridiscute tutto. «Ci aspettiamo un aumenta»
PADOVA - Il conto alla rovescia è già cominciato, accompagnato dal primo incontro a Palazzo Moroni e dai primi colloqui informali tra commercianti e associazione di categoria. Il 31 dicembre scadranno le attuali licenze delle attività sotto il Salone e il prossimo mese la trattativa per il rinnovo entrerà nel vivo. Intanto i gestori delle botteghe si compattano e chiedono al Comune di non calcare troppo la mano sui prossimi canoni d'affitto.

«Abbiamo già incontrato una volta l'assessore al Patrimonio Andrea Micalizzi e i primi di marzo ci troveremo nuovamente a Palazzo Moroni per gettare le basi della discussione - spiega il macellaio Paolo Martin, presidente del Consorzio Sotto il Salone - Sappiamo che rimanere con gli attuali canoni sarà impossibile, ma auspichiamo che le nostre proposte vengano ascoltate. In tutti questi anni noi e il Comune non abbiamo mai litigato e abbiamo sempre trovato accordi, speriamo di poterlo fare anche questa volta. Un adeguamento sarà fisiologico, ma non parliamo ancora di cifre».

IL TAVOLO
Al tavolo, in ogni caso, non si parlerà solo di affitti. «Parleremo di tutto - annuncia Martin - un tema a noi molto caro è per esempio quello dei parcheggi limitrofi al centro. Per noi possono anche togliere il park di piazza Insurrezione, se verranno aumentati i posti alla Prandina. Sì, la Prandina per noi è un'ottima soluzione».
Panifici, pescheria, macellerie e botteghe alimentari. I gestori di banchi e negozi versano al Comune canoni in media decisamente più bassi rispetto a quelli dei loro colleghi in centro storico. Le attività più piccole sono i banchi alimentari di 8 metri quadri che pagano 260 euro al mese, quella più grande è la pescheria Adriatica guidata da vent'anni da Egidio Valtolina. Paga 2.200 euro di affitto per 60 metri quadri di spazio-vendita, ai quali si aggiungono 30 metri quadri di magazzino.

Cifre mediamente fuori mercato, considerato che siamo sotto il duecentesco Palazzo della Ragione in uno dei contesti più preziosi e famosi della città. Il mercato oggi conta 56 attività, che pagano tutte l'affitto all'amministrazione. Prendendo in esame i canoni che si riferiscono ad una singola attività, emerge che la media degli affitti è di 450 euro al mese. A questi si aggiungono 800 euro all'anno per le spese di sorveglianza, pulizia e assicurative. Le differenze al metro quadro sono minime e riguardano soprattutto la posizione delle attività: chi è all'interno è meno in vista rispetto a chi è in un angolo, per esempio.

Parte da queste basi la partita che si giocherà a Palazzo Moroni sul rinnovo delle licenze. I canoni d'affitto, fissati l'ultima volta nel 2011 dall'amministrazione Zanonato con un rincaro del 23% rispetto ai precedenti, scadranno alla fine dell'anno. «So che questi prezzi sono in qualche modo agevolati e che in centro spesso ci sono affitti con prezzi alle stelle - ammette Martin - ma rispetto agli altri negozi vanno fatti importanti distinguo. Qui nessuno ha il retro-bottega: il 99% di noi ne ha bisogno e quindi ha un magazzino o un laboratorio altrove. inoltre qui non abbiamo servizi igienici e per ogni intervento strutturale dobbiamo sottostare ai tempi della Soprintendenza». Va detto poi che gli incassi nell'ultimo decennio hanno subìto un notevole calo.

OBIETTIVO
«Effettivamente si tratta di affitti piuttosto contenuti riflette  l'assessore al Commercio Antonio Bressa - ma l'amministrazione comunale non è un privato e non vuole in nessun modo speculare. Il nostro obiettivo è valorizzare al meglio il cuore pulsante del commercio cittadino. Si tratta si canoni pensati per locali di piccole dimensioni e sono sicuro che troveremo un accordo». 
Ora la partita ricomincia.
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