Abusi sessuali sulla sorellina della compagna, 27enne finisce in cella

Giovedì 31 Dicembre 2020 di Luca Ingegneri
Un ventisettenne è finito in carcere a Padova

PADOVA - Avrebbe abusato per un paio d’anni della sorellina della convivente obbligandola a sottostare alle sue perversioni. M. S., 27 anni, è stato arrestato la vigilia di Natale in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima, appena 12enne al tempo dei primi approcci, e dai legami di parentela con la piccola che gli veniva affidata dai familiari in numerose occasioni. Il giovane, residente in città, è stato accompagnato dagli agenti della Squadra mobile alla casa circondariale di strada Due Palazzi.
Almeno tre le ragioni che hanno convinto il gip Elena Lazzarin ad accogliere la richiesta del carcere avanzata dal sostituto procuratore Roberto D’Angelo, titolare dell’inchiesta: l’assoluta gravità dei fatti contestati e i concreti rischi di fuga e inquinamento delle prove. Gli investigatori hanno scoperto che M. S., con un impiego da corriere per i colossi della grande distribuzione, stava pianificando la fuga dopo aver appreso della denuncia a suo carico.

Non solo. Avrebbe ripetutamente tentato di avvicinare la vittima con l’obiettivo di convincerla a ritrattare o quantomeno a modificare le dichiarazioni rese all’autorità giudiziaria.

I PRIMI APPROCCI
Il 27enne aveva conosciuto la minore frequentando la famiglia della compagna. Una ragazzina sveglia, spigliata, che dimostrava all’epoca una maturità inusuale per la sua età. Tra i due era sorta quasi spontaneamente una simpatia reciproca tanto che i familiari acconsentivano senza problemi ad affidargli la piccola.

L’”iniziazione” della minore con la visione di film a contenuto pornografico sarebbe avvenuta nell’estate 2018, poco prima della nascita della nipotina, figlia del 27enne e della compagna. Gli approcci si sarebbero verificati nella gelateria in cui il giovane ha lavorato fino allo scoppio della pandemia, in auto o nel suo appartamento in zona Stanga.

M.S. avrebbe ben presto ridotto la minore in uno stato di grave prostrazione manipolandola e sottoponendola a continui ricatti. Sarebbe addirittura arrivato a minacciare di uccidersi nel caso in cui lei avesse raccontato ai familiari dei loro incontri a luci rosse. La ragazzina era soggiogata dalla personalità del 27enne cui non riusciva a ribellarsi. Aveva paura delle ritorsioni e non trovava la forza di sottrarsi alle sue morbose richieste.

CONFIDENZE ECCESSIVE
Con il passare del tempo sia la madre che la sorella hanno però notato un’eccessiva confidenza tra i due. Messa alle strette, la piccola ha finito per confessare una lunga serie di abusi. Ad ottobre la famiglia ha presentato la denuncia in Procura. E la sorella della vittima ha interrotto bruscamente la convivenza, allontanando M.S. anche dalla figlia di un anno e mezzo.

La vigilia di Natale, giorno del suo compleanno, sono scattate le manette: la polizia gli ha sequestrato il computer, a caccia di fotografie e video compromettenti. M.S. si trova in stato di isolamento in una cella della casa circondariale Due Palazzi. All’interrogatorio di garanzia ha scelto di non aprire bocca. Il suo difensore, l’avvocato Luisanna Malfatti, conta di fargli intraprendere un percorso di recupero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci