«Venezia-Padova, voglio abolire i pedaggi»: il piano di Zaia per l'autostrada

Domenica 5 Gennaio 2020 di Alda Vanzan
Luca Zaia: voglio abolore i pedaggi sulla Venezia-Padova
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VENEZIA - L'incontro era stato fissato due mesi fa per l'8 gennaio, poi il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli ha detto al governatore del Veneto Luca Zaia e al suo assessore Elisa De Berti che bisognava spostarlo al 10. Al metto di nuovi rinvii, venerdì prossimo a Roma si parlerà dunque di Cav, la società Concessioni Autostradali Venete che gestisce il Passante e che, al di là del nome, non ha niente in comune con le altre concessionarie autostradali. Cav, infatti, è nata per gestire il Passante e lì nel 2032 dovrebbe morire. Fa utili, ma i soldi non possono essere spartiti tra i soci. È totalmente pubblica, 50% Anas e 50% Regione Veneto. Zaia vuole tenersela stretta e non solo perché dovrebbe diventare il perno della agognata holding autostradale del Nordest: Cav, nelle intenzioni del governatore, deve diventare una società nuova, attraverso la quale abolire i pedaggi per chi abita in zona. Non, ovviamente, per tutti gli altri. Una declinazione autostradale del prima i veneti?

LE RICHIESTE L'obiezione è scontata: Zaia dice queste cose perché Cav è stata una delle pochissime società autostradali ad aumentare i pedaggi? «Il progetto non nasce oggi, ci stiamo lavorando da oltre un anno», precisa il presidente della Regione. In Parlamento la Lega aveva presentato degli emendamenti alla legge di Bilancio per trasformare Cav in una concessionaria vera. Cosa significa vera? Ad esempio la possibilità di trattare con l'Unione europea, quando la concessione scadrà nel 2032, per ottenere un rinnovo per 30 anni a fronte di un pacchetto di investimenti per un miliardo di euro, soldi da destinare all'area veneziana e all'area padovana. Il rinnovo, senza andare a gara, è stato dato ad esempio all'AutoBrennero. «Ma - dice De Berti - gli emendamenti non sono neanche stati posti in votazione. Ci è stato riferito che c'era un no politico». Di qui l'appuntamento con il ministro? «Veramente - dice l'assessore - l'appuntamento noi lo abbiamo chiesto ai primi di novembre e ce l'hanno fissato per l'8 gennaio». Adesso è stato spostato al 10.

LA TRATTATIVA E qui si inserisce Zaia: «Il 10 gennaio presenteremo al ministro De Micheli il progetto che prevede la trasformazione radicale di Cav in Cav 2.0, attraverso la liberalizzazione di un miliardo di investimenti senza più pesare sulle casse dello Stato e una completa autonomia della concessionaria in termini di bilancio, gestione, leve tariffarie. E, quel che più conta per i veneti, l'abolizione o una drastica diminuzione dei pedaggi per tutte le tratte origine-destinazione all'interno del perimetro della stessa Cav. Chi percorrerà la Padova-Marghera non pagherà nulla, o pagherà un pedaggio ridottissimo unicamente legato ai costi di gestione. Cav ha un bilancio in perfetto ordine, manutenzioni a regola l'arte e, attraverso un Bond internazionale, si sta pagando da sola tutti gli investimenti». Zaia ricorda che Cav ha già liberalizzato alcune tratte, come la tangenziale di Mestre e la bretella per l'aeroporto. «E, come ci ha autorizzato recentemente il ministero, renderemo permanente per un altro anno ancora l'agevolazione tariffaria fra le stazioni Mirano/Dolo e Padova Est (con Mirano-Dolo e Mira-Oriago comprese, ovviamente, nell'agevolazione). Ma a noi non basta: vogliamo una armonizzazione totale in questa direzione per tutti i veneti residenti in zona, i quali, per esigenze di lavoro, salute, famiglia, hanno necessità di muoversi nell'area gestita da Cav. Ce lo possiamo permettere, visto che l'azienda è ben gestita per proseguire nella nostra linea di non mettere mano alle tasche dei veneti e, nello specifico caso degli investimenti, anche degli italiani».
Il progetto dovrà essere concordato con due ministeri: Infrastrutture-Trasporti e Economia-Finanza. Sarà accettato a Roma?

 
Ultimo aggiornamento: 20:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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