Segnali di ripresa per le Terme: il termometro sono pacchi e corrispondenza

Venerdì 3 Settembre 2021 di Eugenio Garzotto
Un postino vive il territorio quotidianamente e ne capisce le tendenze

ABANO - Non sono solo le presenze negli alberghi o l’afflusso nei negozi a testimoniare una ripresa dell’economia del bacino termale dopo i periodi in cui chiusure e limitazioni per il Covid si sono fatte maggiormente sentire.

Anche il lavoro dei portalettere è la spia di una ripartenza che, seppure ancora lenta, appare incoraggiante. «Si ricomincia – racconta Alberto Barbiero, 25 anni, padovano, in servizio ad Abano nel quartiere di San Lorenzo da due anni – è una zona centralissima a diretto contatto con cittadini, turisti e imprenditori. Anche se non siamo ancora ai livelli del 2019. É comunque vero – precisa – che per esperienza il turismo termale si concentra nelle mezze stagioni, dunque vedremo come andrà a settembre. Tra aprile e maggio gente se n’è vista abbastanza». Un indicatore abbastanza preciso sono da un lato il minor numero di cartoline illustrate, ma dall’altro l’incremento delle consegne dei pacchi.


«Prima della pandemia – prosegue - andavo a svuotare le cassette e ne trovavo tante. Quante, ovviamente, se ne possono pensare per un mezzo di comunicazione ormai fuori moda. Quest’anno ce ne sono sempre meno. Questo, a causa di un uso sempre più intenso dello smartphone. Meno contatti tra le persone e maggiore rapidità. D’altronde – sottolinea - il digitale è un’opportunità che ha trasformato completamente anche il lavoro del postino. Come, appunto, per i pacchi. Il palmare, oltre a rendere più veloci le operazioni tipiche del postino, come la consegna tracciata di corrispondenza, anche con la firma elettronica sul palmare, che consente di pagare contrassegni, consegnare su appuntamento o ritirare a domicilio. E poi tanta posta, sia per gli ospiti degli alberghi che attendono le prescrizioni inviate dai propri medici, ma anche per gli studi professionali».


CON ENTUSIASMO
Nello stesso centro di distribuzione, lavora Cosimo Barbaro, 43 anni, leccese da due anni residente a Montegrotto. Ed entusiasta dei luoghi dove vive e lavora. «Mi piacciono i posti e le persone, accoglienti e buone». Vanta una laurea in beni culturali e una passata esperienza da guida turistica che gli torna utile per conoscere bene il territorio. «Alberghi, agriturismi e ristoranti hanno ricominciato a lavorare. Ma le incertezze non mancano. I commercianti quando mi vedono mi chiedono se gli sto portando notizie positive. Ma poi quando vedono fatture o documenti simili commentano “ci mancava anche questa”. É comunque positivo che quasi tutti gli hotel abbiamo riaperto».
Il portalettere, tiene a precisare, non è solo chi consegna la corrispondenza. «I turisti ci fermano spesso – racconta - per chiedere informazioni o anche solo un consiglio per una trattoria o un luogo da vedere. Io suggerisco di andare al monastero del Monte Rua. Noi lì ci saliamo tutti i giorni, anche solo per portare ai frati il giornale». «L’economia ancora un po’ soffre, ma questa – conclude Alberto Barbiero – è una terra ricca, c’è un’economia con basi solide che tornerà ai suoi momenti migliori».

 

Ultimo aggiornamento: 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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