Claudio, non solo tangenti: e finisce di nuovo nei guai

Giovedì 22 Novembre 2018 di Marco Aldighieri
L'ex sindaco Luca Claudio
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ABANO - Non c’è pace per l’ex “re” delle Terme Luca Claudio. La giustizia continua a inseguirlo e nei giorni scorsi ha ricevuto un avviso di conclusione indagini relativo al reato di abuso d’ufficio insieme all’allora dirigente dei servizi tecnici Patrizio Greggio. La vicenda, annosa (è iniziata nel 2002), riguarda una stradina di passaggio contesa tra l’hotel Metropole e la famiglia Bernabei.
Nel mezzo si è infilato Luca Claudio che, da sindaco di Abano, secondo l’accusa ha reso quella laterale di via Flacco pubblica, attraverso un’ordinanza dell’11 marzo del 2015, per favorire gli amici  albergatori del gruppo Borile. Ed ecco l’abuso d’ufficio. Tuttavia il 25 settembre di quest’anno la Cassazione si è espressa dando ragione al noto enologo aponense Franco Bernabei, confermando che la stradina è di proprietà privata.
IL FATTO
Per capire occorre tornare indietro nel tempo.
L’hotel del Gruppo Borile, sul presupposto errato che l’area della stradina fosse pubblica, venne ampliato derogando alla distanza di confine. È proprio quella distanza che sentenze di primo, secondo e terzo grado hanno prescritto che deve essere ripristinata. L’amministrazione comunale targata Luca Claudio iniziò l’iter per l’esproprio dell’area della stradina e la costituzione su di essa di una servitù pubblica di passaggio. Furono prima il Tar del Veneto, e poi il Consiglio di Stato, a sancire l’illegittimità di quella iniziativa. Lo scorso maggio una Scia (segnalazione certificata inizio attività) per la realizzazione di un muretto sul confine lungo tutto quel lato dell’hotel, aveva mobilitato i lavoratori che temevano la chiusura dell’albergo visto che non ci sarebbero più stati gli spazi antincendio necessari. La Scia venne poi sospesa. I legali del gruppo alberghiero sollevarono la questione dell’esistenza di una servitù di passaggio a favore dell’hotel, mentre quelli dei coniugi Bernabei affermarono che nessuna iniziativa sarebbe stata assunta prima della sentenza di Cassazione, arrivata il 25 settembre e del tutto a loro favore.

L’ACCUSA
Il pubblico ministero Sergio Dini, nei giorni scorsi, ha chiuso il fascicolo contestando a Luca Claudio e a Patrizio Greggio il reato di abuso d’ufficio. Secondo il sostituto procuratore l’ex sindaco di Abano, proprio in qualità di primo cittadino, ha dichiarato la laterale di via Flacco strada pubblica per fare un favore agli amici albergatori del gruppo Borile. Il legale dell’ex “re” delle Terme, Ferdinando Bonon, ha promesso battaglia definendo l’accusa mossa al suo assistito del tutto infondata. Luca Claudio, intanto, deve essere ancora giudicato per l’ex discarica di Giarre, mentre è davanti al Gup per il caso del progetto “Expo China” del quale è stata chiesta l’archiviazione. 
Marco Aldighieri
Ultimo aggiornamento: 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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