PADOVA Le lunghe code fuori dai musei, la corsa per trovare l’ultima stanza in albergo e i pullman dei gruppi organizzati davanti al Santo.
IL PROGRAMMA
Il periodo più intenso sarà l’autunno. Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre sono in programma, tra i tanti eventi, la Fiera delle Parole, il Tedx e un grande meeting organizzato da Aspiag-Despar. «I segnali in questi primi giorni di ripartenza sono molto positivi - conferma il direttore generale della Fiera di Padova Luca Veronesi - Nel secondo semestre di quest’anno abbiamo in programma 12 eventi corporate (aziendali, ndr) e 3 congressi medici di cui uno internazionale».
«Per il 2022 - prosegue Veronesi - negli spazi del nuovo centro congressi sono già in calendario otto congressi internazionali tra cui l’appuntamento mondiale dedicato all’intelligenza artificiale (che dovrebbe portare a Padova tremila persone, ndr). Tanti altri eventi sono in via di acquisizione. In queste settimane stiamo raccogliendo molte dimostrazioni di interesse. Il riconoscimento di Padova Urbs Picta da parte dell’Unesco atteso per fine luglio potrebbe rappresentare un ulteriore volano, aumentando l’attrattività della nostra città».
LE DIFFICOLTÁ
L’anno di riferimento è il 2019, l’ultimo prima della pandemia. In un anno erano stati organizzati in Fiera 40 appuntamenti tra congressi, convegni e cene di gala richiamando nel complesso oltre 20 mila persone. Il 2020 si era aperto confermando il trend in crescita del “turismo business” padovano, ma la pandemia ha costretto a far slittare al 2021 e al 2022 quasi tutti gli eventi. Unica nota lieta: la Fiera delle Parole, con 10 mila presenza in sei giorni. Ora, dopo otto mesi da incubo (a livello nazionale il comparto del turismo business ha fatto registrare un -80% rispetto al periodo pre-Covid), si guarda avanti.
«Le richieste di congressi, meeting, eventi aziendali e matrimoni sono in ripresa - conferma Laura Favaretti, responsabile di Convention & Visitors Bureau, ente di promozione turistica e congressuale - Stanno ripartendo anche le fiere internazionali in presenza: il settore è in forte fermento».
Il visitatore congressuale dispone di un budget di spesa decisamente più alto di un turista tradizionale (spende mediamente il 30% in più), allunga la permanenza media in città (da un giorno a tre giorni) e arriva anche nei periodi anche di bassa stagione. Ecco perché il sistema turistico padovano punta così forte sul comparto del business. In attesa di ritrovare al Santo e in Prato le flotte di turisti provenienti da tutto il mondo e aspettando anche il ritorno dei grandi concerti targati Zed, si riparte così. Si riparte dai visitatori in giacca e cravatta.