Zecche, mai così tante: triplicati i casi di malattia di Lyme e Tbe

Mercoledì 11 Luglio 2018 di di Daniele De Donà
Zecche, mai così tante: triplicati i casi di malattia di Lyme e Tbe
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BELLUNO - L'emergenza zecche è una realtà, specialmente in terra bellunese. E i dati parlano chiaro visto che nei primi giorni di luglio si è visto un autentico picco. È di ieri la segnalazione del ventesimo caso di malattia di Lyme registrato al San Martino in totale però nel territorio bellunese in solo tre mesi e mezzo (aprile, maggio, giugno e una parte di luglio sono stati una trentina. Nello stesso periodo 14 i casi di Tbe che, rispetto allo stesso periodo del 2017 sono triplicati. Ma non aspettiamoci vaccinazioni gratuite contro la Tbe in tempi brevi. Se da una parte è vero che il Consiglio regionale ha dato il suo beneplacito per rendere a costo zero per l’utente la profilassi della malattia  causata dal morso di zecca, è altrettanto vero che i passaggi per raggiungere l’obiettivo sono più d’uno. Tant’è che la dirigenza dell’Usl 1 Dolomiti ribadisce l’invito a vaccinarsi, invitando a prendere l’appuntamento al Servizio di igiene e sanità pubblica. 

CHI PAGA: REGIONE O STATO? 
«In questi giorni il Servizio di igiene è stato bombardato di telefonate di chi erroneamente pensa che il vaccino sia già da subito gratuito – è la precisazione del consigliere regionale Franco Gidoni – la mozione è stata condivisa dalla Regione, ma ora occorre sistemarne i contenuti». Con un ulteriore problema: «La questione non tocca solo Belluno, ma Vicenza, Verona e Treviso. Tant’è che vi è stata la richiesta di estensione a tutte le province. Bisogna, quindi, per prima cosa determinare le aree a maggior rischio. E calcolare, poi, i costi. «Ecco, fatti due conti, come i tempi si allunghino». Anche se il tavolo tecnico, a cui il Consiglio regionale ha dato mandato, è già stato individuato «Dopo aver quantificato la spesa cercherà di dialogare con il Ministero della Sanità a proposito di copertura finanziaria». In altre parole: sarà da decidere se la spesa dei vaccini ricadrà o meno sul bilancio della Sanità regionale. Con una conseguenza: «In questo caso si dovranno sottrarre risorse ad altri servizi».

GLI ALTRI
Vale sottolineare che dal 2012 la Regione Friuli, nella sfida che parte dalla prevenzione, spende oltre un milione di euro all’anno per l’acquisto di vaccini. Sulla questione zecche e vaccini Gidoni, comunque, si impegna «a pressare Giunta e assessorati competenti perchè si acceleri nell’approfondire la questione».

DATI PREOCCUPANTI
A preoccupare l’Usl 1 Dolomiti sono i dati del trimestre aprile, maggio, giugno, a cui si aggiungono quelli della prima settimana di luglio. Ad illustrare la situazione sono stati, ieri, il direttore generale Adriano Rasi Caldogno e il primario del’Unità di Malattie infettive, Ermenegildo Francavilla. «Le condizioni climatiche, con caldo e piogge, hanno aumentato la diffusione della zecche con un incremento della malattie veicolate dall’acaro, con un record registrato nel mese di luglio», è la premessa di Rasi Caldogno. «L’aumento non riguarda solo la Tbe, ma pure la malattia di Lyme – precisa Francavilla - proprio oggi (ieri per chi legge) abbiamo registrato il ventesimo caso». Un numero che, d’altra parte, è sottostimato perchè i medici di base non sono tenuti alla notifica del Lyme. Questione, questa, che andrà rivista dal momento che vi è la necessità di schedature e mappature richieste a livello nazionale. «Il morbo di Lyme è meno grave della Tbe e non vi è copertura vaccinale, ma è comunque da evitare, seguendo le norme precauzionali», afferma Rasi Caldogno. «A cominciare dall’ ispezione dopo una gita tra prati e boschi, soprattutto delle zone umide ed irrorate del corpo: sotto le ascelle e nella zona inguinale. Attenzione, dunque, a non sottovalutare, d’estate, i sintomi come febbre ed eritemi».

VACCINARSI 
«Metà dei casi seguiti a Belluno hanno avuto interessamento neurologico, con possibili effetti invalidanti – è lo stato dell’arte presentato da Francavilla – paralisi non ne abbiamo viste, anche se è difficile prevedere il ritorno ad una situazione, nel paziente, priva di difficoltà di concentrazione e di cefalea».

Bisogna,insomma, evitare di farsi morsicare. E non c’è zona della provincia più sicura di un’altra. Caprioli, cervi, uccelli, roditori si spostano: «Con loro la bomba biologica della Tbe». Le dosi di vaccino somministrate dal primo gennaio 2018 al 30 giugno 2018 sono state 2054 nel Dipartimento di prevenzione di Belluno e 512 nel Dipartimento di prevenzione di Feltre. Il costo, per un adulto, è di 47 euro a dose. Ne servono tre. 

Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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