Chiude lo storico negozio Zanandrea, riferimento per gli appassionati di montagna: «Le vendite online uccidono il commercio»

Domenica 23 Ottobre 2022 di Raffaella Gabrielli
Carlo Zanandrea chiude lo storico negozio
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FELTRE - La zona di piazza Isola perde un altro storico tassello. Dopo la ferramenta Da Maniago trasferitasi vicino alla rotatoria dei pompieri, anche Zanandrea Calzature, tra qualche settimana, abbasserà le saracinesche per sempre. Un pezzetto di storia commerciale e sociale di Feltre si chiuderà così: con il pensionamento dell'attuale titolare Carlo Zanandrea e l'addio di uno dei negozi più storici della città. Nato infatti negli anni Cinquanta in via Roma e successivamente trasferitosi in via Luigi Basso, per quasi settant'anni esso è stato punto di riferimento per le famiglie e i loro acquisti. Con il tempo era diventato il punto di riferimento anche per gli appassionati di montagna vista la vendita di calzature tecniche per alpinisti e amanti della montagna in genere.

IL TITOLARE
«Spiace lasciare», afferma il 65enne Zanandrea che scherzando aggiunge: «L'età, del resto, è quella da collocamento a riposo. Così mi potrò dedicare di più ai miei cari e ai miei hobby, come l'astronomia». «Quante persone hanno varcato le nostre porte e quante storie hanno portato con loro - ricorda - Un grazie di cuore lo rivolgo a tutte loro, in particolar modo ai clienti più affezionati che nonostante il radicale mutamento del commercio degli ultimi anni, con l'impennata delle vendite online, non ci hanno mai abbandonati».

LA STORIA
Il negozio Zanandrea Calzature inizia a proporre ai feltrini i propri campionari nel 1955 in via Roma.

A fondarlo sono Emilio Nino Zanandrea e la moglie Lidia Bonato. Classe 1927 il primo e 1924 la seconda, hanno considerato la propria bottega come una seconda famiglia, dove accogliere gli avventori sempre con un sorriso e un buon consiglio. I locali, con le vetrine ricche di proposte, erano affollati di uomini e donne che dopo i duri anni bellici desideravano comperarsi qualcosa che non fosse solo necessario ma anche bello. E quindi mocassini, sandali, scarpe da cerimonia, tutto di ottima qualità e fattura. Ma anche oggetti più particolari come ad esempio le pantofole oppure gli stivaloni da pesca. «Con il rinnovo di piazza Isola negli anni Sessanta - ricorda Zanandrea - venne costruito il condominio Posta di via Basso dove al piano terra furono messi a disposizione dei vani commerciali. Fu così che i miei genitori decisero di trasferirsi per avere più spazio in quanto il negozio di via Roma iniziava a stare stretto per via degli spazi contenuti. Da allora siamo stati sempre qua. Io ho iniziato a lavorarvi nel dicembre del 1978 mentre sono poi subentrato definitivamente a mio padre nel 1996. Una vita trascorsa in negozio a cercare di accontentare le esigenze e i gusti di tutti. E ora, a distanza di quasi settant'anni dall'avvio dell'attività, con me la tradizione Zanandrea Calzature si appresta a terminare per sempre. Il 15 novembre chiuderò le saracinesche dopodiché i locali saranno messi in affitto o in vendita, in base alle richieste che si presenteranno».

IL FUTURO
«Certo, la malinconia cresce - sottolinea Carlo Zanandrea - ma non ci sono soluzioni alternative. Ringrazio tanto chi ha scelto il nostro negozio per le proprie compere. E che è rimasto legato alle nostre proposte nonostante la diffusione a larga macchia delle vendite online. Ma probabilmente l'età media dei nostri clienti ha fatto preferire noi, dove le scarpe si possono vedere, toccare e provare, a una fredda schermata di computer e alla successiva consegna a domicilio. Devo dire infatti che, per fortuna, questo tipo di vendita che sta letteralmente facendo morire i piccoli commercianti, a noi ha toccato solo relativamente. Ma basta guardarsi in giro a Feltre, e in generale un po' ovunque, quanti sono i cartelli affittasi o vendesi appesi sulle pareti di quelli che un tempo erano negozi».

LA SVENDITA
In questi ultimi giorni di apertura, all'insegna peraltro di una liquidazione con sconti su tutti i prodotti del 50%, tanti coloro che entrano a salutare Zanandrea e a dirgli quanto dispiaccia questa chiusura. «Ma ai miei clienti dico - conclude ironicamente - che devono essere felici per me perché così avrò più tempo da dedicare alla famiglia e alle mie passioni. Prima su tutta, l'astronomia».
 

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