Dopo 50 anni dietro al banco Oretta e Siro lasciano: petizione per salvare lo storico "casolin" di Frassenè

Giovedì 6 Gennaio 2022 di Raffaella Gabrieli
Oretta Paternoster e Siro Paoli, dopo 50 anni dietro al banco lasciano

VOLTAGO  - Petizione cartacea e online per salvare lo storico negozio di generi alimentari di Frassenè Agordino. Dopo oltre 50 anni dietro il bancone, Oretta Paternoster e Siro Paoli si ritirano definitivamente dal lavoro. Entrambi in pensione da molti anni marito e moglie, rispettivamente 70 e 80 anni, desiderano passare il testimone ad altri. «E faremo di tutto - afferma Oretta - affinché ciò possa accadere, continuando così a offrire un importante servizio materiale ma anche sociale al nostro amato paese». 

LA PETIZIONE 
A subentrare alla coppia potrebbe essere la Cooperativa del Primiero che qualche manifestazione di interesse, in questo senso, l’ha già data. Ma per rafforzare la situazione è stata avviata una raccolta di sottoscrizioni da parte di quanti - residenti, proprietari di seconde case e turisti - considerino importante continuare ad avere il proprio negozio di vicinato dove poter acquistare un po’ di tutto. E che quindi, con la propria firma, in qualche modo promettano alla realtà trentina di continuare a fare la spesa nella bottega di viale della Vittoria. Una sorta di patto d’intesa reciproco, utile a entrambe le parti. In paese già tanti hanno aderito alla proposta su modulo mentre chi è lontano può farlo accedendo a https://www.change.org/p/famiglia-cooperativa-di-primiero-sostegno-insediamento-fam-coop-di-primiero-come-negozio-di-vicinato-a-frassen%C3%A8-agordino?redirect=false. «Grazie a quanti stanno manifestando il proprio affetto alla nostra attività e a chi, come la cooperativa del Primiero, potrebbe portarla avanti», sottolinea la titolare Oretta. «Da parte nostra a chi ci subentrerà nei locali di nostra proprietà - spiega - siamo pronti a offrire due anni di affitto gratis e circa 20mila euro di lavori di ristrutturazione tra negozio e magazzino. Il tutto, lo sottolineo all’infinito, pur di mantenere a Frassenè un importante servizio per abitanti e turisti e, in particolar modo, per gli anziani». 

LA STORIA 
Quella di Oretta è una famiglia dalle vedute culturali, commerciali e sociali assolutamente progressiste e all’avanguardia. «Il tutto - racconta la 70enne - partì nel 1910 da mio nonno Giacomo Paternoster, originario di La Valle Agordina ma con la famiglia in arrivo probabilmente dal Trentino, che sposò la nonna Vincenza Mosca, di Voltago. Fu proprio lei, dallo spirito manageriale, a investire nella creazione di negozio gli stipendi che il nonno, emigrante negli Stati Uniti come minatore, le spediva in Italia». Gli sposi ebbero cinque figli: le femmine Maria, Jolanda e Lina si sposarono e misero su famiglia. Salvatore, nato nel 1907, intraprese la professione del fornaio e seguì le orme dei genitori. Infine Domenico “Menego”, classe 1913 e padre di Oretta, si diplomò perito elettrotecnico e si impiegò alla Marelli di Milano. Venne poi arruolato per la Seconda guerra mondiale e dalla campagna di Russia uscì vivo per miracolo, ma senza una gamba, grazie a una contadina del loco che con gran coraggio lo nascose e lo salvò. Tornato in Italia, dopo un lungo periodo di convalescenza all’ospedale militare del Celio a Roma, decise di non tornare alle dipendenze dell’impresa meneghina dove, da disabile, lo avrebbe atteso un lavoro da passacarte dietro a una scrivania. Puntò quindi a rimettersi in gioco nel negozio di famiglia. 

IL RITORNO 
Nuovamente a Voltago, Domenico sposò Antonietta Gnech. «Dal loro matrimonio - ricorda Oretta - nascemmo io e mia sorella Delia. Papà e mamma ci insegnarono sempre, fin da piccole, l’importanza dello studio. E dopo il liceo classico, al Tiziano di Belluno, mia sorella scelse la facoltà di medicina e la specializzazione in ginecologia. Io invece, che per cinque anni in collegio avevo pianto ogni giorno di malinconia verso i miei genitori e Voltago, decisi di non proseguire gli studi e di dare una mano nella gestione del negozio di famiglia che nei decenni, oltre ad alimentari, era diventato anche panificio, frutta-verdura, ferramenta, scarpe e abbigliamento. Una sorta di minimarket. Crescendo conobbi Siro Paoli, carabiniere marchigiano di stanza in Agordino. Ci innamorammo e ci sposammo e nel tempo prendemmo noi le redini del negozio. Siro ha addirittura imparato a fare il pane e ha trascorso gli ultimi decenni alzandosi ogni giorno alle 4.30».

IL SALUTO
«Ora però - prosegue -, io 70enne e lui 80enne già in pensione, siamo stanchi.

Le nostre figlie, Francesca e Patrizia, hanno intrapreso altre strade. Ben venga quindi chi, come ad esempio la Cooperativa del Primiero, ha il desiderio di subentrarci. Certo, sapendo già in partenza che non si arricchirà. Ma che offrirà un importante servizio al paese, quello sì». Una frazione, quella di Frassenè, che conta 260 residenti ma che durante i picchi delle stagioni estiva e invernale, supera il doppio. «Quante soddisfazioni in tutti questi anni - conclude Oretta - Ci mancherà tanto il contatto con i clienti che in oltre mezzo secolo di frequentazione, ormai, sono diventati dei veri e propri amici».

Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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