Giovanni, il medico volontario Emergency: «Sono pronto a tornare a Kabul»

Mercoledì 18 Agosto 2021 di Davide Piol
Giovanni, il medico volontario Emergency: «Sono pronto a tornare a Kabul»
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BELLUNO - «Se ci tornerei? La risposta è sì. Ma quando, ancora, non lo so». Nonostante la disperazione che corre in questi giorni per le strade di Kabul, Giovanni Cipolotti, ex direttore del Suem 118 e del dipartimento di Area Critica di Belluno, non ha dubbi: in Afghanistan ci tornerebbe domani, magari non appena la situazione si sarà stabilizzata. Lavorare come volontario Emergency in paesi soffocati dalla guerra è «una missione» in cui sai che puoi rischiare la vita tutti i giorni ma dove «il ritorno personale è impareggiabile».

Cipolotti ha avuto due esperienze di volontariato presso i trauma center di Kabul, a cavallo tra il 2002 e il 2003 e poi a fine 2020: «In 20 anni si è giocata una partita che ha fatto tanti vinti, ossia i civili che ci hanno rimesso la pelle, ma ha fatto anche vincitori?».


L'ARRIVO DEI TALEBANI

Il riferimento dell'ex primario di Belluno è a quanto sta accadendo in Afghanistan proprio in questi giorni. Le immagini terrificanti delle persone che, nel tentativo di fuggire dal loro paese, si aggrappano alle ruote di un aereo in partenza e poi precipitano nel vuoto, hanno scosso il mondo. «Quando ero lì racconta Cipolotti c'erano combattimenti nella zona sud del paese. Ma negli ultimi 15-20 giorni tutto è precipitato. Con la partenza delle forze Nato, l'esercito afgano si è dissolto e i talebani sono arrivati fino a Kabul praticamente senza combattere». L'effetto, per un medico volontario che ha prestato servizio in quei luoghi, è duplice. Da una parte nostalgia «per i colleghi rimasti lì». Dall'altra scoramento «perché ti rendi conto che sono stati buttati via soldi e vite umane per 20 anni di guerra che non hanno cambiato affatto le sorti del paese». La prima volta che Cipolotti vola in Afghanistan con Emergency è nell'autunno del 2002. Ci rimane per sei mesi. Poi ci ritorna, nel settembre del 2020, ma la situazione è cambiata. In peggio. «Mentre prima spiega accettavamo in ospedale i traumi di tutti i tipi, anche da incidente stradale, ora i criteri di accesso sono stati ridotti alle sole vittime civili di guerra». Persone che presentano ferite di armi da fuoco o da taglio, lesioni da esplosivi. Nessuna differenza di sesso o età: sono bambini, donne, uomini, anziani. Le vittime inconsapevoli della guerra sono aumentate a dismisura e questo ha generato dei cambiamenti anche a livello sanitario. «La mia esperienza sottolinea Cipolotti prima da anestesista e rianimatore e poi da medico dell'emergenza extra-ospedaliera, mi ha aiutato molto perché nel 2002 la tecnologia era molto ridotta e l'approccio al paziente era quello che si fa quando si smonta dall'ambulanza o dall'elicottero».


LA MORTE DI GINO STRADA

In 20 anni, grazie ai finanziamenti europei, la sanità pubblica afgana è cambiata in modo drastico. Emergency, invece, ha tre ospedali che possono competere tranquillamente con quelli europei. Il merito è di una figura, quella di Gino Strada (morto lo scorso 13 agosto) che ha saputo trasformare una piccola associazione in un colosso capace di prestare soccorso a 11 milioni di feriti nel mondo. «Ho avuto la fortuna di lavorare con lui nel 2003 ricorda Cipolotti era molto determinato. Una persona che ha votato la sua vita al sostegno dei diritti umani e alla sanità gratuita che abbia il miglior livello qualitativo possibile. I risultati sono sotto gli occhi di tutti». Il pensiero dell'ex primario di Belluno corre indietro nel tempo. Quando fai il volontario in zone di guerra sai che il rischio è sempre dietro l'angolo: «A novembre c'è stato un lancio di razzi verso la zona delle ambasciate. Sono passati sopra l'ospedale e caduti a qualche centinaio di metri di distanza. Quando senti i razzi che passano, esplodono e poi vedi i feriti arrivare in massa ti accorgi di dove sei. Ma accetti il rischio». E conclude: «Il bilancio, alla fine, è più positivo che negativo. Ci tornerei, si». 

Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 10:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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