BELLUNO - Un incontro casuale, in mezzo alla strada, vicino al centro di Belluno. «Ciao bella» dice lui. «Voglio sposarti». Lei si ritrae, tenta di scappare, ma viene afferrata al braccio e poi fatta sedere sopra le sue gambe. A quel punto: urla. Nessuno però la sente. Nessuno si ferma. È sola con il suo aggressore, nel silenzio dei passanti.
IL SOCCORSO
Rimangono così per qualche istante finché non arriva un’anziana, l’unica persona che – secondo la parte offesa- ha avuto il coraggio di avvicinarsi e dire: «Lascia in pace la ragazza». Non funziona. L’uomo la insulta e poi le sputa addosso. Alla 30enne non rimane altro che urlare e chiedere aiuto ma, come racconterà più tardi alle forze dell’ordine, «nessuno si è mosso».
INCUBO FINITO
Un uomo, dall’altra parte della strada, vede la scena e chiama la Mondialpol. Nel frattempo il malese trascina la ragazza fino a una panchina e la fa sedere sopra di sé. Poco dopo arriva la sua amica, tira fuori il telefonino e comincia a filmare. L’uomo scappa e l’incubo finisce del tutto con l’arrivo di una pattuglia della polizia di stato. Questa è la versione della parte offesa, assistita dall’avvocato Paolo Patelmo. Il caso sarà discusso oggi davanti al giudice di pace ma il legale della ragazza chiederà la rimessione degli atti al pubblico ministero perché – a suo parere – si configurerebbero altri reati molto più gravi (come ad esempio la violenza sessuale).