Olimpiadi 2026. Abodi: «A Cortina il villaggio olimpico sarà temporaneo»

Sabato 25 Marzo 2023 di Mattia Zanardo
Olimpiadi 2026. Abodi: «A Cortina il villaggio olimpico sarà temporaneo»

Villaggio olimpico temporaneo e pista da bob, slittino e skeleton in futuro aperta non solo agli atleti. A poco meno di tre anni dall'inizio delle gare, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, fa il punto sullo stato dell'arte di alcuni degli impianti principali e al tempo stesso più discussi delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 nella conca ampezzana.

La decisione definitiva sulla località in cui sorgerà il "quartiere" (Campo, ndr)destinato ad ospitare atleti e tecnici, assicura, verrà presa entro un paio di settimane. Pur non sbilanciandosi, il ministro pone un punto fermo: «Il presupposto è l'impegno solenne di un villaggio temporaneo». Così come annuncia che la pista, terminate le competizioni a cinque cerchi, potrà essere a disposizione anche di non professionisti: «Diventerà un elemento di attrazione anche turistica, permettendo una sostenibilità finanziaria nel post-evento». Ricordando come l'operazione vada al di là del budello ghiacciato in sé, trattandosi di «un intervento su sette ettari che porterà un beneficio ambientale significativo». L'esponente del governo fuga anche le preoccupazioni riguardo al rispetto del cronoprogramma: «La cabina di regia, prevedendo incontri tra i principali protagonisti ogni 15 giorni, mette tutti nella condizione di utilizzare bene il tempo e recuperare il lieve ritardo esistente». Alcune opere ("Poche") verranno completate dopo la conclusione dei Giochi, "ma comunque la copertura finanziaria andrà avanti su tutto il master plan e ciò è un elemento di conforto per il territorio".

Il ministro, che ha anche la delega alle Politiche giovanili, è stato ieri ospite alla dodicesima assemblea nazionale di Anci Giovani in corso a Treviso, fino ad oggi. Davanti ai quasi 900 sindaci "under" provenienti da tutta Italia, ha ribadito la volontà di un confronto costante e bilaterale con gli amministratori locali. In particolare per prevenire le forme di disagio giovanile. «Un terzo dei giovani chiede scuole migliori, formazione e ponte tra formazione e lavoro - ha affermato - La cosa più importante per costruire ponti è conoscere le sponde». Fondamentale il binomio sport e scuola. Ad esempio, ripristinando i Giochi della Gioventù, come veicolo di socializzazione sportiva, ma anche occasione di educazione civica, dell'alimentazione, della cultura, dell'ambiente. Abodi, peraltro, non si nasconde il problema degli spazi: «Due scuole su quattro non hanno una palestra e dove c'è può essere migliorata. Dobbiamo investire di più».


SINDACI
Il ruolo dei sindaci come motore di sviluppo è stato al centro anche dell'intervento di Mario Moretti Polegato, presidente del colosso Geox: «Il sindaco vive insieme alla gente, ha un rapporto diretto, ne ascolta e ne conosce i bisogni. Invece con i livelli superiori della politica questa comunicazione manca. Perciò vi dico: fate pressione sul governo e sulle istituzioni nazionali, per abbattere questo muro. Altrimenti continueremo a fare l'elenco delle cose che non vanno senza mai risolverle». L'imprenditore, ha guardato anche agli sviluppi del sistema produttivo: «L'Italia ha esportato prima braccia, poi fabbriche, ora deve esportare progetti. La creatività è nel nostro dna, ma deve essere collegata alla ricerca e alla tutela della proprietà intellettuale». Un'indagine diffusa da Anci rileva che sono 19.596 gli amministratori under 36 in carica nei Comuni italiani alla fine del 2022 e rappresentano solo il 18% del totale. Le donne, come ricorda Giulia Vio, vicesindaco di Meolo, non più del 14,5%. «La sfida di questa assemblea è far capire che non siamo il futuro e che gli over 70 non sono il passato: ma che tutti insieme siamo l'Italia» nota Luca Baroncini, sindaco di Montecatini Terme e coordinatore nazionale di Anci Giovani. Anche il presidente nazionale Anci, Antonio Decaro, ha invitato i giovani colleghi a non considerarsi «il futuro, ma il presente del paese». E nel difendere la registrazione dei figli delle coppie omosessuali, ha rimarcato che «indipendentemente dalle diverse posizioni politiche, sui diritti delle persone e dei bambini in particolare, come amministratori dobbiamo stare dalla stessa parte».

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