CORTINA - «Siamo molto preoccupati per i ritardi che si stanno accumulando, nell'organizzazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026.
IL RUOLO IN FONDAZIONE
In questo inserimento a matrioska di una struttura nell'altra, Fondazione Cortina ha un assetto istituzionale, perché comprende Comune di Cortina d'Ampezzo, Provincia di Belluno, Regione Veneto, associazioni di categoria di albergatori e impianti a fune della conca, oltre allo storico sci club Cortina. «Ci sarà una doppia rappresentanza, in una formulazione piuttosto complessa precisa Ghedina perché la nostra assemblea ha delegato il consiglio direttivo a nominare un rappresentante nel consiglio di indirizzo di Fondazione Cortina. Questi sarà il nostro presidente pro tempore. Poi avremo pure un componente del consiglio di amministrazione della stessa Fondazione, che sarà proposto dal nostro club e ratificato da quel consiglio di indirizzo». Per tutti questi passaggi è stata richiesta una decisione dell'assemblea dei soci dello sci club, non è stato ritenuto sufficiente il voto del consiglio direttivo. Quando saranno state perfezionate tutte le nomine, da parte di tutte le componenti, potranno attivarsi i due consigli della Fondazione, di indirizzo e di amministrazione. Mentre si procede con lentezza burocratica nella predisposizione di questi apparati, in paese si guarda con crescente apprensione ai ritardi che si accumulano, nella esecuzione delle opere sportive.
STRADE E IMPIANTI
Languono i lavori sulle strade, la costruzione dei ponti, lo scavo delle varianti alla statale di Alemagna, ma anche senza quelle opere le Olimpiadi si possono fare, seppure con disagi. Invece devono assolutamente essere pronti gli impianti per gareggiare: su questo non si transige. Le piste da sci della Tofana sono a posto, ammodernate per i Campionati del mondo 2021. Lo stadio del ghiaccio per il curling c'è, si userà il glorioso Olimpico del 1956, coperto vent'anni fa, già usato per due Mondiali di curling nel 2009 e nel 2010, ma anche questo impianto ha bisogno di alcuni interventi. Il punto nodale è la pista di bob Eugenio Monti di Ronco, che va interamente rifatta, perché dovrà accogliere le gare di bob, skeleton e slittino. Forse anche il parabob, se sarà inserito fra le discipline delle Paralimpiadi. La Regione Veneto ha elaborato tre ipotesi, ne ha scelta una, si è detta disposta a finanziarla per 61 milioni di euro; poi è intervenuto il governo nazionale, che si è accollato la spesa.
IL GIRO DI CARTE
Si susseguono gli incontri, le riunioni, i sopralluoghi, gli studi, ma il progetto non si è ancora visto e la procedura burocratica è lontana dalla conclusione. Forse si finirà di passare carte in questo 2022; forse inizieranno i lavori nel 2023, che forse si concluderanno in due anni, perché già nel 2025 bisogna accogliere i test, le prove generali delle gare olimpiche.