Dalla Provincia le strade all'Anas: futuro incerto per quasi cento lavoratori

Mercoledì 22 Marzo 2023 di Federica Fant
Operai di Veneto Strada al lavoro

BELLUNO - La riclassificazione delle strade e lo schema di convenzione per la gestione della rete viaria della Provincia risulta inopportuna per i dipendenti di Veneto Strade, preoccupati anche per il loro lavoro. Ieri, 21 marzo, sono intervenuti attraverso le rsu della Filt Cgil: «Si tratta di uno spacchettamento che lascia le briciole alla Provincia. Il potere di decisione e di pensare a politiche mirate non verrà più da questo territorio». La scoperta, a seguito dello scorso Consiglio provinciale, dell'avvenuta approvazione dello schema di convenzione ha portato tra i lavoratori un clima di incertezza ed incertezza per il proprio futuro occupazionale e per la tenuta complessiva della rete viaria provinciale.

L'ALLARME
L'allarme è stato lanciato ieri in una conferenza stampa nella sede Filt Cgil di Belluno, in piazzale della stazione di Belluno. Sono intervenuti Nicola Zambelli (rsu Filt) e Luigi Bortoluzzi (rsu Filt), Luca Sommavilla segreteria Filt Cgil Belluno, Alessandra Fontana, per la Filt del Veneto, Fabio Laticavoli e Roberto Bona, delegati Filt provinciali. «Che ne saranno dei debiti di dipendenti di Veneto strade, torneranno in capo alla Provincia? Sono 75 coloro che spruzzano su strada, 21 in ufficio. Da parte nostra non accetteremo alcun accordo a ribasso fanno sapere dalla Filt -: registrati transitare come previsto dalla legge, senza soluzione di continuità, con l'anzianità, i diritti acquisiti e la retribuzione consolidata. Abbiamo contestato i piani delle assunzioni biennali perché a ribasso: i numeri presentati non coprivano nemmeno i pensionandi. Confidiamo che l'Amministrazione provinciale abbia una mappatura più chiara della nostra dato che non si è in alcun modo interessato di confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori in occasione dello scema di convenzione».

I MEZZI
Rimane aperto il capitolo dei mezzi. «Il parco mezzi ex provinciale risulta ormai assolutamente desueto e inadeguato a svolgere le proprie funzioni». La Provincia infatti ha in essere una convenzione con Veneto Strade per la gestione della viabilità (strade sia provinciali storiche sia ex Anas), del valore di quasi 15 milioni di euro l'anno (con scadenza il 31 dicembre 2025). Fino al 2011 la cifra era coperta interamente da trasferimenti statali, poi le risorse sono state decurtate fino a essere completamente azzerate a partire dal 2014.

A livello statale, nel frattempo, è stato avviato un iter di "riclassificazione" delle strade, con il ritorno allo Stato di pezzi di viabilità provinciale e regionale. Il Dpcm 21 novembre 2019 ha definito le tabelle di individuazione della rete stradale di interesse nazionale e regionale, riclassificando 166 chilometri di strade provinciali come viabilità di interesse nazionale e 195 chilometri come viabilità di interesse regionale. Rsu e componenti della Filt Cigl hanno espresso la preoccupazione e il rammarico dell' "avevamo detto". «Non abbiamo rivendicazioni chiarisce Sommavilla -, se non quelle classiche sindacali, ma forte è l'indignazione che muoviamo come cittadini. Da addetti ai lavori sappiamo cosa c'è: le strade sono ossigeno, ci passa dall'ambulanza al tir, i mezzi dell'industria: le lasciar è un errore». «Non abbiamo rivendicazioni chiarisce Sommavilla -, se non quelle classiche sindacali, ma forte è l'indignazione che muoviamo come cittadini. Da addetti ai lavori sappiamo cosa c'è: le strade sono ossigeno, ci passa dall'ambulanza al tir, i mezzi dell'industria: le lasciar è un errore». «Non abbiamo rivendicazioni chiarisce Sommavilla -, se non quelle classiche sindacali, ma forte è l'indignazione che muoviamo come cittadini. Da addetti ai lavori sappiamo cosa c'è: le strade sono ossigeno, ci passa dall'ambulanza al tir, i mezzi dell'industria: le lasciar è un errore».

«LE BATTAGLIE?»
Il segretario provinciale Filt fa capire chiaramente come «Padrin sia stato mal consigliato» e fa il nome di Roger De Menech «che a suo tempo era venuto al Giovani XXIII per il taglio dei trasferimenti dello stato e si era fatto accompagnare dal ministro Delrio. La soluzione dei mali era la "cura del ferro"», la ferrovia. E pensare che a gennaio Alessandra Fontana aveva lanciato il monito in modo chiaro. «Dopo anni di battaglie per rivendicare l'autonomia della Provincia si è infine deciso che, anziché promuovere battaglie per le risorse per la viabilità provinciale, questa dovesse essere regalata allo Stato, rinunciando di fatto a qualsiasi controllo strategico a riguardo», disse allora. «Ribadiamo la nostra amarezza per un mancato coinvolgimento preventivo ha detto ieri da parte del presidente della Provincia che ha ritenuto, malgrado le perplessità del Consiglio provinciale, di accelerare su un progetto che presenta tante ombre e davvero poche luci, per lo più destinate a spegnersi».
 

Ultimo aggiornamento: 13:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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