Cade il silenzio sul sottopasso costato 360mila euro: «Disprezzo dei soldi pubblici»

Mercoledì 12 Ottobre 2022 di Eleonora Scarton
Il sottopasso di Anzù
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FELTRE - Una cattedrale nel deserto. Un sottopasso, costato 360mila euro di soldi pubblici e realizzato per dare un servizio agli agricoltori della frazione di Anzù che si sono visti precludere l’accesso ai loro poderi dalla realizzazione della Fenadora-Anzù, chiuso nell’agosto del 2020 a causa del mal funzionamento delle pompe di drenaggio e mai più aperto dall’Ente proprietario, ossia Veneto Strade. Un manufatto che oggi versa in uno stato di totale abbandono e degrado, come denunciato ieri da Cesare Campigotto, residente di Anzù ed ex consigliere comunale. Eppure potrebbe essere una risorsa non solo per i residenti. Potrebbe infatti avere una valenza turistica visto che si inserisce nella zona del Monte Grappa entrata a far parte del Mab Unesco, ma anche accesso per l’area naturalistica delle Campose ed a due passi dal santuario dei santi Martiri Vittore e Corona. 
Il sottopasso è stato realizzato nel 2010 in occasione della realizzazione della superstrada. Un’opera che serviva, in primo luogo, per permettere agli agricoltori di recarsi con i mezzi agricoli nei loro poderi al di là della nuova strada. Un sottopasso quindi dell’altezza di circa quattro metri, idoneo al transito di tali mezzi. Già in fase di progettazione i residenti della zona hanno messo in luce come la zona fosse soggetta ad allagamenti, ma sono rimasti inascoltati. 
Ed ecco quindi che, ad opera terminata, sorgono i primi problemi, con il sottopasso che quando pioveva un po’ di più si allagava. Veneto Strade fa quindi un accordo con alcuni agricoltori residenti vicino al manufatto che pompavano l’acqua con i loro mezzi. A seguito di un incidente, Veneto Strade, per togliersi ogni tipo di responsabilità, innalza il sottopasso realizzando un pavimento fluttuante e posizionando sotto delle pompe di drenaggio. In questo modo si risolve il problema degli allagamenti, anche se i mezzi agricoli non passano più in quanto l’altezza diventa di 2 metri 40 circa. Nell’agosto del 2020 la chiusura. 
Cesare Campigotto mentre passa per di là sente l’allarme che segnala che le pompe non funzionano. Ad una settimana di distanza dalla segnalazione una forte pioggia e il sottopasso che si allaga in quanto le pompe non funzionano. L’Ente prende la palla al balzo e chiude definitivamente il sottopasso. 
Campigotto si fa portavoce del malumore della comunità e nella primavera del 2021 chiama Veneto Strade per chiedere spiegazioni sulle motivazioni per cui l’impianto non è stato sistemato e il sottopassaggio riaperto. «Mi hanno risposto – spiega -, che era un momento complesso, che avevano difficoltà operative e di avere pazienza. Il tempo però passava e nulla si è mosso, tant’è che nel mese di settembre invio una lettera per spiegare la situazione che rimane inascoltata. Mando quindi un sollecito ad ottobre, e la risposta arriva dal dottor Michele Artusato, responsabile provinciale di Veneto Strade, il quale gioca ancora la carta delle difficoltà operative ma dice anche che l’accesso ai campi è garantito dalla rotatoria e che comunque, se ci fosse disponibilità da parte del comune di Feltre, l’Ente sarebbe disposto a trovare un accordo per la sistemazione. È chiaro che il comune, in questa partita, non centra nulla. Veneto Strade è il proprietario ed è lui che deve sistemare il sottopasso».
C’è quindi uno scambio epistolare virtuale in cui l’Ente rimane sulle proprie posizioni ed in cui è evidente che non intende intervenire. Dall’ultima lettera, datata 22 novembre 2021, non è più accaduto nulla, ed il sottopasso è tutt’ora chiuso. «Si tratta di un’opera realizzata con soldi pubblici – ribadisce Campigotto -, che da un servizio agli agricoltori ma anche a tutti coloro che fruiscono della zona, per una camminata o un giro in bicicletta in una zona ambientalmente caratteristica. Vedere il manufatto chiuso, nel degrado, con un disprezzo di soldi pubblici è davvero vergognoso». 
 

Ultimo aggiornamento: 07:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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