Vandali scatenati al campo sportivo di Caleipo: «Siamo amareggiati»

Lunedì 22 Marzo 2021 di Alessia Trentin
I danni provocati dai vandali

Nemmeno a rifletterci si riesce a trovare un motivo per tanta furia. Vandali ignoti si sono scatenati nell’area sportiva di Caleipo, hanno rotto quanto hanno trovato sulla loro strada, bruciato sedie e tavolini, buttato all’aria le panche e provato a scassinare la baracca. Edi Rossa, presidente del Gruppo Sportivo Caleipo, ieri andava ripetendo «Io spero solo sia gente da fuori Castion, non voglio pensare siano persone di qui». C’era voglia di trovare i colpevoli, ieri in Facebook. Sotto il post con le foto del disastro il popolo della rete si è scatenato puntando il dito contro i ragazzini che spesso si vedono bazzicare da quelle parti, che bivaccano bevendo e fumando e chissà quali corbellerie passano loro per la testa. Ad ogni modo oggi i colpevoli non hanno nome né volto, telecamere in zona non ce ne sono ma Rossa ha tutta l’intenzione di non lasciar perdere e oggi andrà a sporgere denuncia contro ignoti. Danni al campetto sportivo gestito e tenuto in ordine da una decina di volontari ce ne sono stati altri, nel tempo. 
Anche una quindicina di giorni fa Rossa e qualche amico si erano accorti che qualcosa non andava nell’area, dal sopralluogo avevano infatti rilevato danneggiamenti di poco conto, la cosa li aveva infastiditi ma non allarmati. Certo, la voglia distruttiva era evidente perché nel terreno si vedevano tracce di bruciato, come se si fosse appiccato il fuoco a qualcosa, tuttavia niente che potesse far pensare a quanto è stato scoperto sabato. «In inverno non andiamo lì spesso, ci siamo andati sabato – spiega Rossa , perciò non possiamo sapere quando è stato fatto il disastro. Non so cosa dire, se non che gesti come questi tolgono la voglia di fare e di impegnarsi per la comunità. Siamo un gruppo di volontari, ci divertiamo a organizzare tornei e a parteciparvi, non abbiamo pretese sportive ma vogliamo mettere a disposizione dei ragazzi uno spazio dove ritrovarsi». E infatti l’area è aperta, chiunque può accedervi e usufruire degli impianti spogliatoi compresi. La scorribanda dei vandali, perciò, è stata anche relativamente facile. Hanno distrutto i tavolini in legno, ne hanno tolto le assi e le hanno bruciate lasciando a terra solo il telaio in metallo e hanno provato ad entrare nella baracca probabilmente prima forzano i catenacci posti sulla porta e poi, non riuscendo nell’impresa, prendendo le sbarre delle panchine precedentemente demolite e usandole per forzare le pareti e creare buchi. Tentativi falliti, ad ogni modo tanto chiasso e tanta fatica per nulla perché all’interno i poveretti avrebbero trovato solo qualche salame, forse un fiasco di vino. Sono state spaccate anche le porte del campo sportivo, rotta la finestra della casetta in lamiera, ribaltato lo scivolo verde, danneggiati gli spogliatoi, sottratta una sedia di plastica e imbrattato con scritte a vernice i muri. A guardare quanto sprezzo è stato rivolto verso l’attività di un gruppo di volontari e verso i beni comuni, a Rossa piange il cuore. «Non ci importa del danno, raccoglieremo qualche soldo tra noi e sistemeremo, non è quello che fa tristezza – conclude -, fa male vedere come tanta distruzione sia rivolta verso un campo messo a disposizione di tutti. Noi volontari ce ne facciamo poco, abbiamo una certa età, ma ci fa piacere sapere che i ragazzi ci vanno a giocare. I danni? Al momento non sappiamo proprio quantificarli».

Forse non si può nemmeno dare la colpa al Covid, a quella noia coltivata nei mesi di restrizioni e ai nervi a pezzi per i divieti, che quelli al più fanno stare davanti alla tv e lamentarsi con il prossimo. E’ qualcosa di più e di diverso. Ma Rossa ora non ha voglia di riflettere su questo, la ferita è troppo fresca e fa solo venire la Voglia di lasciarsi alle spalle l’episodio.

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