Vandali sacrileghi danno fuoco e distruggono la statua di Sant'Antonio: "salvò" la frazione da Vaia

Lunedì 18 Maggio 2020
Statua di Sant'Antonio bruciata
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ALLEGHE - Bruciata la statuetta di Sant’Antonio, protettore, dal capitello sul sentiero, della località Sal Col. Un punto che miracolosamente si salvò anche dai danni di Vaia. Ha sollevato indignazione e rabbia l’atto vandalico che si è verificato nel fine settimana ai danni del capitello votivo a Sal Col. Ignoti hanno dato fuoco al volto di Sant’Antonio, statuetta che era lì ormai da oltre 100 anni. Il gesto è stato denunciato ieri sera da Giuseppe Rudatis, noto come il Barone delle Dolomiti, dal suo profilo Facebook con foto e con un video. 

Rudatis oggi avvertirà anche i carabinieri e il parroco dell’accaduto e si sta prodigando per trovare una nuova statua da sistemare nel punto di devozione per tutta la vallata. «Tutti gli abitanti vanno a portare candele votive e fiori al Santo - spiega Rudatis - io stesso sono andato su una ventina di giorni fa. Il capitello era curato e pulito, abbellito da una donna con dei fiocchi decorativi». Sabato un amico del Barone ha scoperto il raid vandalico e lo ha avvertito dell’accaduto. «Non è il primo atto sacrilego di questo tipo,in zona - dice il Barone - l’anno scorso qualcuno ha tranciato braccia e gambe all’immagine di Cristo a Caprile. Per Sant’Antonio non posso pensare che a una ragazzata, anche se non comprendo chi possa aver preso l’accendino e deliberatamente bruciato il volto del Santo». E conclude: «Quando ci fu il tornado Vaia inspiegabilmente la forza del vento ha piegato tutti gli alberi prima del capitello, da quel punto votivo in poi le piante si sono salvate».
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