La frana minaccia la chiesa: oggi vertice per decidere

Giovedì 4 Marzo 2021 di Giuditta Bolzonello
La palizzata che sostiene la parte posteriore della chiesa

VALLE DI CADORE - E’ in programma per le 10 odierne la riunione tra Comune, Regione e Genio Civile per fare il punto sulla parrocchiale di San Martino Vescovo a Valle di Cadore. L’imponente edificio sacro è interdetto ai fedeli dal 12 febbraio scorso, comprese le pertinenze e soprattutto la zona di nord est ed ovest; quella a ridosso di abside e campanile dove è ben visibile il cedimento. L’accelerazione del movimento franoso, conosciuto e monitorato da anni, che caratterizza l’area ha indotto all’ordinanza firmata dal sindaco Marianna Hofer. Di quanto accade nelle ultime ore si è interessato anche il ministro Federico D’Incà che ha informato il collega competente Dario Franceschini. 
INTERESSATO IL MINISTRO
Il sindaco: «Sono contenta che sia stato interessato Franceschini dal quale attendo a breve una telefonata per capire come vorranno muoversi». Come spiega Marianna Hofer: «Purtroppo ultimamente, anche a seguito della tempesta Vaia, il movimento franoso ha ripreso tanto che sono stata costretta ad emettere il provvedimento di chiusura. Questa di oggi è un’altra conferenza con la Regione e l’assessore Bottacin per capire se sono possibili interventi per la messa in sicurezza del versante e se ci siano ancora le condizioni di sicurezza per poter riprendere le funzioni religiose all’interno della chiesa». Così non fosse è difficile pensare ad un futuro certo per San Martino, chiesa costruita sulle rovine di un castello di origine romana, edificio che è simbolo non solo di Valle ma dell’intera vallata. Per il 10 marzo è annunciato il sopralluogo della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province d Belluno, Padova e Treviso che di fatto è l’ufficio periferico del ministero della Cultura. 
AZIONI SU PIÙ FRONTI
«Ci stiamo muovendo su più fronti per capire se sia possibile fare qualcosa, spero che un intervento sia possibile - auspica il sindaco - però per quello che si vede qualche dubbio viene che si possano fare interventi definitivi ma sono certa che non resterà inesplorata nessuna strada». C’è molto rammarico per non poter offrire alla comunità un pubblico dibattito sulla situazione della parrocchiale, problema che sta a cuore a tutti i cittadini, ma «il Covid e la situazione contestuale che vive il paese lo rende impossibile». La chiesa di San Martino Vescovo si erge su uno sperone roccioso a strapiombo sulla valle dove scorre il torrente Boite. Ma non è roccia solida lo si è capito ancora una volta in queste settimane quando il disgelo, dopo le abbondanti nevicate, ha rimesso in movimento la frana.
 

Ultimo aggiornamento: 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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