Vallada Agordina medaglia d'oro per i vaccini, Comelico ultimo La mappa di tutti i comuni

Giovedì 10 Giugno 2021 di Davide Piol
La mappa dei vaccinati comune per comune

BELLUNO - Volete sapere qual è il comune più protetto dal covid-19? Si tratta di Vallada Agordina. Qui più di 1 cittadino su 3 – per essere precisi il 34,8% del totale – ha completato il ciclo vaccinale e risulta immunizzato. Il dato cambia se prendiamo in considerazione le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anti-covid. Al primo posto c’è Soverzene che stacca un 61,4%. Attenzione però: il dato, che risulta essere il più alto della provincia, si riferisce a uno dei comuni con meno abitanti. Soverzene ne conta appena 335 (il target è basato sui residenti con più di 16 anni). Quindi, una piccola variazione a livello di numeri porta a una grande variazione in punti percentuale. Detto questo, continuiamo l’analisi.

IL CASO COMELICO Il comune più scoperto risulta San Nicolò di Comelico: il 41% dei cittadini ha ricevuto almeno una dose e solo il 19% è immunizzato. «Non saprei spiegare il motivo – commenta il sindaco Giancarlo Ianese – Abbiamo tanti anziani soli che non sanno nemmeno cosa sia internet. Se non vai a casa, il vaccino non lo fanno». Ma per Ianese, dietro quel numero, si nasconde un altro motivo: «È la stagione che non va. Il virus è scomparso, fa caldo, la gente è frenata. Io faccio la mia parte. Se non vogliono andare non so cosa farci». Eppure, è l’intera vallata a registrare numeri molto bassi. In Comelico superiore risulta coperto da almeno una dose il 41% dei cittadini, a San Pietro il 44%. Alzano la media solo Santo Stefano di Cadore (54%) e Danta (52%). La spiegazione di questi dati l’ha fornita due giorni fa il dottor Sandro Cinquetti, direttore del dipartimento di Prevenzione: «Abbiamo l’evidenza che le persone colpite dal covid in Comelico (e sono tante, visti i numeri raggiunti durante la seconda e terza ondata) non siano venute a fare la dose di vaccinazione raccomandata. Come se, avendo fatto la malattia, ritenessero di essere immunizzate». È per questo che l’Ulss ha aperto un centro vaccinale stabile a Santo Stefano di Cadore.

PROVINCIA VIRTUOSA Certo, stiamo parlando di inezie, piccoli particolari da limare in questo o in quel comune. Perché Belluno è ancora tra le province più virtuose del Veneto e in un paio di giorni sfonderà quota 150mila vaccini somministrati dall’inizio della campagna vaccinale (ieri mattina erano 146.589). I bellunesi con più di 16 anni sono 176.392. Di questi più della metà, ossia il 52,2%, ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-covid (contro il 43,6% della media regionale) e il 27,5% è immunizzato (20,5% il dato veneto). Perciò, a Belluno, la macchina sanitaria funziona.

COMUNI DA PODIO Tra i comuni con la percentuale più alta di residenti vaccinati - con almeno 1 dose di vaccino - ci sono Rocca Pietore (59,7%), Agordo e Santa Giustina (57%), Lamon (56,7%). Feltre si ferma a 52%, Cortina d’Ampezzo a 50,5%. Le percentuali più basse, oltre che in Comelico, si trovano a Zoldo (41,2%) e Borca di Cadore (42,2%). Ha reagito bene, invece, il capoluogo. Racconta il sindaco Jacopo Massaro che «dopo un inizio faticoso c’è stata accelerazione enorme sia da parte del Veneto che, in particolare, di Belluno. Significa che la gente aderisce volentieri e che c’è un’ottima organizzazione sanitaria». Il 57,9% dei cittadini ha ricevuto almeno una dose e il 31,8% ha chiuso il ciclo vaccinale. «Questo – continua Massaro – è un grande vantaggio che i nostri alberghi, ristoranti e sistemi di accoglienza potranno mettere sul piatto per la ripartenza. Avremo bisogno di molto turismo prossimamente e la velocità che abbiamo nel vaccinare i cittadini ci consentirà di essere una delle prima province covid-free o comunque una di quelle più rassicuranti per i turisti dal punto di vista della sicurezza».

EFFETTO AIRE Un’ultima riflessione. C’è un comune ai confini della provincia, ossia Quero-Vas, che risulta il peggiore sotto quasi tutti i profili analizzati. I residenti con almeno una dose sono il 43%, mentre quelli con due stagnano al 15% (il dato in assoluto più basso della provincia). Il primo cittadino Bruno Zanolla ammette di non avere una risposta a quei numeri ma soltanto supposizioni: «Potrebbe essere connesso alla popolazione straniera che da noi sfiora il 20%. È l’unico dato che ci differenzia dagli altri. Oppure agli iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero, ndr) che qui sono tantissimi». E che potrebbe spiegare, forse, anche il dato di Zoldo. Comunque, a Quero, sono in programma sedute vaccinali e la volontà è di mettersi al passo con gli altri comuni. 

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