Cortina, 30 soccorritori e 4 unità cinofile tra il Rifugio Scoiattoli e la seggiovia Cinque Torri Ecco cosa è successo

Venerdì 17 Gennaio 2020
Cortina, 30 soccorritori e 4 unità cinofile tra il Rifugio Scoiattoli e la seggiovia Cinque Torri Ecco cosa è successo
Valanga a Cortina d'Ampezzo, niente paura: è stata una simulazione. Non distante dal Rifugio Scoiattoli, a lato della seggiovia che sale alle Cinque Torri, a partire dalle 16 del 16 gennaio 2020 è stata simulata la caduta di una valanga con il coinvolgimento di alcune persone e il conseguente dispiegamento del personale del Soccorso alpino di Cortina e del Sagf di Cortina e Auronzo di Cadore, chiamati a operare congiuntamente.



Sul campo, dove preventivamente erano stati sepolti manichini e un figurante, nonché abbandonati vari reperti, i soccorritori allertati dal 118 si sono mossi seguendo la procedura richiesta in una delle emergenze più impegnative in assoluto, per la velocità con cui è necessario intervenire e per la gestione di un elevato numero di tecnici.

I primi ad arrivare sul luogo del distacco hanno trovato il testimone - un discesista che stava praticando un fuoripista con due amici rimasti travolti dalla valanga - e hanno subito avviato la prima ricerca, vista-udito e con Artva e Recco, avvalendosi del supporto della prima unità cinofila e delle sucessive squadre. Stabiliti i due direttori di valanga, sono poi stati distribuiti ruoli e mansioni.

Con il ritrovamento di una racchetta da neve e dei primi travolti, che indossavano però scarponi da scialpinismo, lo scenario si è modificato fino al rinvenimento di uno scialpinista ferito, il cui racconto ha definito il quadro: stavano risalendo in quattro con le pelli di foca quando sono stati investiti dalla valanga, probabilmente innescata più in alto dagli sciatori in fuori pista, mentre nelle vicinanze si trovava anche un ciaspolatore. Con il personale sanitario sono state ripassate le manovre di disseppellimento, immobilizzazione e trasporto, finché tutte le persone coinvolte non sono state ritrovate grazie al fiuto dei cani, all'utilizzo degli apparecchi di autosoccorso e ai sondaggi.

A conclusione dell'addestramento le varie figure responsabili si sono confrontate sull'attività svolta per evidenziare eventuali problemi e criticità. Erano presenti una trentina di soccorritori e 4 unità cinofile. Grande soddisfazione per l'esito dell'esercitazione è stata espressa sia dal comandante provinciale della Guardia di finanza Gaetano Giacchi, accompagnato dal comandante del gruppo della Guardia di finanza di Belluno Alessandro Caputo, che dal delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Alex Barattin. Le operazioni condivise, che si ripeteranno per la fase estiva con l'ausilio della sezione aerea di Bolzano della Guardia di finanza, rientrano negli obiettivi del protocollo siglato il 23 settembre del 2016.

Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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