Sentieri franati, la resa del Cai: «Non ce la facciamo più»

Martedì 15 Dicembre 2020 di Alessia Trentin
Sentieri franati, la resa del Cai: «Non ce la facciamo più»
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VAL DI ZOLDO - Addio al Triol de Fagaré. Uno dei sentieri più belli della Val di Zoldo non sarà più percorribile. Il maltempo dei giorni scorsi, con la frana della galleria San Giovanni, ha dato il colpo di grazie al tracciato che oggi, annuncia il Cai di Zoldo, non è assolutamente più fruibile. La perdita di uno dei percorsi di maggior suggestione della Valle porta oggi in campo il problema della manutenzione della sentieristica che, in tempi di Vaia e di eventi meteo sempre più violenti, non è più sostenibile dai volontari con le loro sole forze. 
IL GRIDO DI AIUTO
Il Comune accoglie il grido d’aiuto del Cai e assicura: «Ai sentieri devolveremo una parte della tassa di soggiorno». Insomma, acquazzoni e nevicate non lasciano sul territorio solo strade chiuse, la devastazione va a colpire anche il cuore dell’offerta turistica delle terre alte, tanto da spingere il sindaco Camillo De Pellegrin ad assumere una decisione una volta per tutte. Ma si vada per gradi. Ieri a dare il Requiem al Triol del Fagarè è stato il Cai di Zoldo, dalla sua pagina Facebook. 
«In questi ultimi due anni si sono quasi conclusi i lavori di ripristino dei sentieri in seguito ai danni provocati dalla tempesta Vaia, grazie al lavoro di pochi volontari – spiegano dal Cai -. L’ultima ondata di maltempo ha dato un ulteriore colpo di grazia alla morfologia della nostra valle. Il Triol del Fagarè, uno dei percorsi escursionistici più belli ed apprezzati che in questi anni, con enorme fatica, è stato mantenuto percorribile nonostante tutto, questa volta ha subito danni irreparabili proprio in uno dei tratti più belli e suggestivi. La frana della galleria di San Giovanni è partita proprio da quella che un tempo veniva chiamata La róa végia a monte del sentiero, portando a valle una quantità impressionante di materiale». 
EVENTI SEMPRE PIÙ FREQUENTI
«Purtroppo - prosegue il Cai -, il verificarsi sempre meno sporadico di eventi atmosferici di questa portata richiede, a mio avviso, un cambio di mentalità. Non si può più pensare che le centinaia di chilometri di rete sentieristica della Val di Zoldo, una delle nostre maggiori risorse, vengano affidati esclusivamente a pochi volontari che sottraggono tempo ai propri impegni ed alle proprie famiglie per effettuare opere di manutenzione “straordinaria” che comportano, fra l’altro, notevoli rischi per l’incolumità personale». 
PATRIMONIO DA TUTELARE
De Pellegrin condivide in pieno l’appello e offre subito la soluzione. «E’ un grande tema, questo, ed è giusto sollevarlo – commenta -, io sono pienamente d’accordo con il Cai. Con la commissione bilancio ho infatti condiviso la proposta di riservare una parte della tassa di soggiorno alla manutenzione dei sentieri, sono il nostro patrimonio più importante e dobbiamo averne cura. Ad ogni modo, il Triol de Fagarè troveremo come sistemarlo».
 

Ultimo aggiornamento: 08:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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