Caro energia, strada chiusa, materie prime alle stelle l'allevatrice-ingegnere: «Costretta a vendere le mie mucche gravide»

Mercoledì 20 Luglio 2022 di Loredana Pra Baldi
Marta Zampieri, allevatrice di Pian de Levina costretta a vendere le sue mucche

VAL DI ZOLDO - La crisi del settore, il covid, l’aumento delle materie prime dell’energia e la chiusura della strada 251 a causa dell’incendio, nei mesi scorsi. Una mix fatale per l’imprenditrice agricola Marta Zampieri, originaria di Motta di Livenza di Treviso, concessionaria della struttura rurale denominata “Pian de Levina” a Cornigian di Val di Zoldo. Così la donna ha dovuto vendere le sue sette mucche e potrebbe essere costretta a mettere nel cassetto il suo sogno di una vita nell’allevamento e a tornare ad insegnare. Ha studiato ingegneria e ha svolto questa professione per un periodo, ma il suo sogno è da sempre la vita agricola. I genitori hanno comprato casa a Pianaz 25 anni fa e per lei è stato un colpo di fulmine per la Val di Zoldo. Ha mollato il lavoro da ingegnere e ha iniziato a fare l’allevatrice ed è oggi la titolare dell’Azienda Agricola Fattoria Kornigian, con sede in Località Cornigian, 16 in comune Val di Zoldo.

LE DIFFICOLTÀ

Lavventura zoldana per lormai nota imprenditrice è nata per caso nove anni fa, ma ora i tempi sono veramente difficili. «In primavera - racconta Marta con un po’ di commozione - tra lincendio di Longarone-Fortogna e la strada chiusa sono stata costretta a vendere le mie mucche ad un conoscente del trentino, perché il trasporto del fieno era bloccato. I clienti anche abituali non potevano arrivare. Ma gli animali erano a termine gravidanza e dovevano essere nutrite: col patto di portale a termine di gravidanza e trattarle bene le ho dovute svendere, è stato un grande dispiacere». «Ho dovuto riprendere in mano il mio primo mestiere - prosegue l’allevatrice - ed anche linsegnamento per far fronte alle difficoltà economiche e molti amici del posto mi danno una mano: mi aiutano a tagliare lerba in mancanza delle mucche che brucavano ed io ricambio con degli inviti a pranzo».

IL COMUNE

Ma gli ostacoli non sono finiti. La struttura rurale denominata “Pian de Levina” sita in località Cornigian, bene di uso civico per la collettività di Fornesighe-Arsiera, è stata concessa in uso con contratto specifico dal Municipio a Marta Zampieri. Un contratto di concessione che prevede, per il pascolo, un carico pari a 6 unità di bestiame adulto con prevalenza di capi bovini. Ora avendo venduto le sue mucche il contratto è a rischio. In via straordinaria con una recente delibera la giunta comunale all’unanimità ha concesso una deroga. Nell’atto si ricorda come Zampieri «ha segnalato che per problemi economici derivati dalla crisi del settore conseguente alle restrizioni imposte per contrastare la diffusione dell’epidemia da covid-19 e dai recenti aumenti di prezzo delle materie prime e dell’energia, si è vista costretta a cedere i capi bovini presenti in azienda, la cui gestione, divenuta eccessivamente onerosa, metteva a rischio la sopravvivenza dell’azienda, ed ha comunicato che utilizzerà il pascolo senza capi bovini sino alla fine di settembre 2022, in attesa di nuovi sviluppi della situazione economica sia personale, che generale». «Considerato che l’uso del pascolo e della struttura senza la presenza di capi bovini, attuato in via straordinaria, con limite temporale definito e mantenendo comunque per il pascolo il carico di bestiame indicato nel contratto, risulta del tutto conforme all’interesse pubblico» il Comune ha concesso la deroga.

LA SPERANZA

«Vivo una dimensione di pace serenità e gioia - confessa - per essere riuscita a realizzare questo progetto di vita, con le mie capre da cachemire, con le pecorelle nane di Outsand con i cani gatti e Mirtillo il mio maialino vietnamita da compagnia. La speranza è di poter andare avanti, nonostante le difficoltà». «Ora compro il latte di mucca dal Trentino - spiega l’imprenditrice -, i prelibati salami dasino dallamico Paolo Rossa di Vodo che si sta espandendo con una nuova stalla. Offro una cucina semplice e genuina. L’agriturismo ospita allinterno 15 posti mentre destate ho più disponibilità allaperto: produco formaggi ogni tre giorni, e con le lane cachemire confeziono e vendo scialli berrette scaldacolli fatti artigianalmente». L’allevatrice a malincuore dice che se il comune di Zoldo «non mi permetterà di continuare così come sono adesso e mi obbligherà a comprare altre mucche, mi vedrò costretta a lasciare a causa dei costi di trasporto, rincaro bollette ed altre spese necessarie».

Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 20:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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