Caro bollette, Val di Zoldo sulle barricate: «No alle mini centrali elettriche»

Giovedì 3 Marzo 2022 di Alessia Trentin
Caro bollette, Val di Zoldo sulle barricate: «No alle mini centrali elettriche»

BELLUNO - L'idroelettrico torna a spaventare la Val di Zoldo. Ma il sindaco Camillo De Pellegrin è chiaro: non svenderà il territorio per bollette più leggere.

Il grande spauracchio della montagna bellunese torna a far paura, oggi che il caro energia impone il tema dell'indipendenza energetica e della necessità di trovare nuovi fonti di approvvigionamento. Per il primo di cittadino di Val di Zoldo è come se la spada di Damocle tornasse a pendere sopra il tuo territorio. «Metto le mani avanti dichiara -, nei miei anni da sindaco ne ho viste di cose e so già che qualcuno vorrà approfittare della situazione per trarne beneficio. Io non starò di certo a guardare». Promette di difendere la sua Valle con le unghie e con i denti, di vigilare affinchè non arrivino i predatori dell'acqua a installare nuovi impianti di mini idroelettrico. Da sempre difensore dei torrenti contro la speculazione, De Pellegrin invita a tenere alta l'attenzione, perché a pagare lo scotto di una minore dipendenza energetica non siano, alla fine, proprio i bellunesi.


ENERGIE RINNOVABILI

«Siamo di fronte ad una situazione globale che vede i costi dell'energia alle stelle, di gas e metano dichiara -, siamo in grossa difficoltà e presumo che da qui in avanti le cose non andranno meglio. Già da mesi si parlava della possibilità di abbandonare le sostanze fossili per andare verso le rinnovabili, un tema sul quale tutti, credo, possiamo dirci d'accordo ma c'è un contesto che non si può non tenere in considerazione. Quando si parla di idroelettrico ci deve essere sempre un'attenzione verso i territori di montagna, io parlo per il mio ma anche per tutti quelli che hanno un patrimonio ambientale di valore. Questo dico, quando vedo la convinzione con la quale la politica vuole andare verso le rinnovabili: non si devono perdere di vista aspetti fondamentali, della preservazione del patrimonio ambientale sul quale basiamo il nostro futuro e la nostra economia».


LE SPESE

Di battaglie in tribunale contro i mini impianti De Pellegrin, da sindaco, ne ha affrontate più d'una. La sua contrarietà non è all'idroelettrico in sé, quando ai mini impianti che ottengono gli incentivi dal Governo, rovinano l'ambiente, tolgono acqua ai corsi di montagna senza però produrre davvero benefici. «Questi impianti hanno riflessi limitati e gli utili vanno spesso in tasca ai privati e portano poco al territorio prosegue -, a fronte però di un danno enorme all'ambiente. Ora più che mai la mia preoccupazione cresce, qui si rischia di perdere di vista questo argomento, spinti dalla necessità di sopperire alle fonti di provenienza estera per fare fronte alla richiesta di consumi energetici del nostro Paese». L'appello è rivolto alla politica, affinchè si tenga lo sguardo fisso all'obiettivo di preservare l'ambiente e non ci si faccia annebbiare la vista dall'urgenza energetica del momento dando il via libera a operazioni dove l'interesse pubblico è limitato e quello privato prevalente. Insomma, il timore è quello di assistere ad un fiorire di nuove concessioni senza poter fare nulla per proteggere i territori e i corsi d'acqua. «Io metto le mani avanti conclude il primo cittadino, nella speranza di essere ascoltato in Provincia e in Regione -, perchè già prima della guerra i campanelli d'allarme c'erano, ora non vorrei che le normative raggiunte a fatica anche dalla Regione Veneto, come il deflusso minimo vitale e le limitazioni agli impianti in certi contesti vengano a cadere per far fronte a questa richiesta di energia che certo non possiamo ricavare dalle micro centraline nei micro torrenti. Il mio è un ragionamento preventivo, perché durante i miei mandati ne ho viste tante e ho dovuto affrontare tante situazioni e spese legali per difendere il mio territorio».
 

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