Aggredito in casa con una sedia da tre stranieri: cinquantenne ferito finisce in ospedale

Domenica 5 Agosto 2018 di Lauredana Marsiglia
La frazione di Goima a Val di Zoldo dove c'è stata l'aggressione
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All’opera in pieno giorno, anzi a mezzogiorno, nel centro della piccola frazione di Goima. Tre stranieri, a volto scoperto, stavano mettendo a soqquadro il piano di sotto della villetta di via Molin 5, quando sono stati scoperti dal proprietario, attirato al piano di sotto da alcuni rumori. Vittima dell’aggressione Marino Molin Pradel, cinquantenne, ferito da una sedia spaccatagli in testa  da uno della banda. È stato suturato con diversi punti, riportando una prognosi di dieci giorni. Ma la ferita più grande, spiega la vittima, è rimasta dentro. «Non si può vivere con la paura addosso, specie se in casa hai un bambino piccolo, come il mio».
«Ero al piano di sopra - racconta Molin Pradel - quando ho avvertito dei rumori arrivare dal piano di sotto, dove un tempo abitavano i miei genitori. Pensavo fossero le finestre che sbattevano visto che c’era un po’ di vento. Poi ne ho sentiti altri e allora mi sono deciso a scendere. Quando ho visto la porta che divide i due appartamenti lasciata aperta, ho capito che c’era qualcosa che non andava. Sono entrato e ho visto tre uomini. Uno di loro mi è subito saltato addosso. Urlavano tra di loro, parlavano una lingua che non capivo. Ho reagito prendendo un vaso di fiori che ho tirato in faccia ad uno di loro. Per contro il terzo ha preso una sedia e mi ha colpito alla testa, ferendomi. Sono riuscito a liberarmi e sono corso fuori - racconta ancora l’uomo -, chiudendo le porte in modo da bloccarli all’interno, mentre chiamavo i carabinieri. Ma loro sono poi scappati dal retro».
Secondo la ricostruzione fatta da Molin Pradel i tre sono entrati da una finestra sul retro, scardinata con un piede di porco. Incuranti dell’ora e della possibilità che sopra ci fosse qualcuno, hanno cominciato a rovistare ovunque, mettendo la camera da letto a soqquadro. Probabile che volessero solo rubare, ma l’arrivo del proprietario ha cambiato i piani trasformandoli da ladri in rapinatori.
«Non posso dire se in quel momento ho avuto paura - spiega ancora l’uomo -, perché tutto è stato improvviso, rapido. Solo dopo ti rendi conto di cosa è veramente successo e ti resta dentro una grande tristezza. Non tanto per le ferite, ma per essere stati derubati della serenità che, il bene più grande che si possa avere. Ora non sarà più così».
C’è rabbia nelle sue parole, rabbia per l’impotenza che si prova di fronte a certe situazione. «Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere» conclude con amarezza.
Molin Pradel ieri era a casa a disposizione della Croce Verde dove fa il volontario. Mai avrebbe pensato che il prossimo fosse proprio lui.
Del caso si stanno occupando i carabinieri che sono subito arrivati sul posto dopo la chiamata della vittima. Nei giorni scorsi c’erano stati altri furti in Zoldo, ma questo ha preso una piega aggressiva, pericolosa.
Ultimo aggiornamento: 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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