Strage del Vajont, tremila iscritti alla pedonata che torna dopo la sospensione per covid

Sabato 25 Settembre 2021 di Marco D'Incà
La pedonata del 2019 che richiamò migliaia di persone

LONGARONE -Tremila iscritti e un centinaio di volontari. Tutto è pronto per il grande ritorno di uno degli eventi più attesi di fine settembre. Perché arricchisce di nuovi contenuti e spunti il valore del ricordo, alimenta la solidarietà, coinvolge persone di ogni età. E molte anche da fuori provincia. Domani, infatti, scocca l’ora della pedonata sui luoghi del disastro datato 9 ottobre 1963: “I percorsi della memoria”. Dopo un anno di stop a causa della pandemia, adulti e anziani, giovani e bambini potranno vivere da vicino, e da protagonisti, la manifestazione podistica non competitiva ideata dall’associazione “Vajont - Il futuro della memoria”: la realtà presieduta da Renato Migotti si rimette in marcia per una camminata che si snoda lungo i tratti di strada interrotti o distrutti nella tragedia del Vajont. Tratti che storicamente fungevano da arterie di collegamento tra la valle del Piave e la Valcellina.

Senza considerare i sentieri e le antiche vie di comunicazione a piedi per la gente di Casso, Erto, Castellavazzo e Longarone. «Come di consueto - spiegano gli organizzatori - sarà un suggestivo passo indietro nel tempo, per permettere ai visitatori di attraversare zone solitamente inaccessibili al pubblico e che hanno caratterizzato una delle pagine più drammatiche della nostra storia». Tutto è iniziato nel 2005 con 800 partecipanti, mentre il tetto massimo di iscritti, di solito, è fissato a quota seimila. Una cifra che però, in un’epoca scandita dal Coronavirus, è stata dimezzata per le ormai note restrizioni anti-contagio. E così, a Longarone e dintorni, arriveranno in tremila: «La drammatica vicenda del Vajont può diventare il paradigma di ciò che accade quando l’interesse senza scrupoli viene perseguito a ogni costo, anche a discapito della salvaguardia del territorio e, soprattutto, della sicurezza e della salute dei cittadini.

Per questo motivo “I percorsi della memoria” offrono l’occasione di riflettere sul valore di una partecipazione attiva alle dinamiche sociali, politiche e comunitarie. Perché la memoria non deve rimanere uno sterile esercizio, ma trovare applicazione consapevole nella quotidianità di ognuno: è la chiave per comprendere meglio il presente. E le migliaia di persone che ogni anno raggiungono Longarone sono la testimonianza che questa consapevolezza è viva, e chiede nutrimento costante». La partenza è libera, dalla zona del quartiere fieristico, nella fascia oraria che va dalle 8 alle 10: «In questo modo si evitano assembramenti». Tre i tracciati, da 9, 16 e 24 chilometri: di corsa, o camminando, sulla strada del Colomber, il Trui dal sciarbon e il Troi de Sant’Antoni, le gallerie, il ponte tubo, la cava dei Pascoli, l’intero coronamento della diga, fino alla frana del Toc e agli antichi borghi di Erto e Casso.

E il ricavato? Verrà devoluto a un fondo di solidarietà, destinato a progetti o ad associazioni benefiche del territorio. Insomma, si riparte: la memoria riprende la strada dl Vajont.

Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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