Tempesta Vaia, cinque anni dopo imprese e privati attendono ancora i soldi per la ricostruzione

Venerdì 31 Marzo 2023 di Giovanni Santin
Rocca Pietore devastato dal Vaia

BELLUNO - Che ne è dei fondi della Protezione Civile stanziati per il ripristino dei danni provocati da Vaia? Dopo che il primo finanziamento per le imprese private (il cui bando si chiudeva nel luglio 2019) è andato a buon fine non è stato proprio così per il secondo bando. Si chiudeva nel settembre 2019 e che avrebbe trovato copertura nel 2020-21: è ancora tutto fermo. Eppure i soldi non mancano.

Anzi: viste alcune economie realizzate, la disponibilità potrebbe essere addirittura maggiore di quanto previsto.

LA QUESTIONE
Questi i fatti. Il Commissario Delegato dal 2018 in poi, ha avuto in gestione circa 1 miliardo di euro per la gestione post emergenza, con cui sono stati finanziati tutti i cantieri di sistemazioni. Ma mentre i cantieri di opere pubbliche venivano approvati e finanziati di volta in volta dal Commissario in base al Piano annuale degli interventi e poi appaltati dai Comuni o altri enti, per quanto riguarda i privati, nel 2019 c'è stato un bando per le imprese. Risorse con cui i private potevano sistemare impianti, macchinari e altre proprietà danneggiate, ed anche una sezione dedicata alle imprese forestali. E in questo caso molti proprietari, fra cui anche Comunità frazionali, Regole o aziende boschive, hanno chiesto di poter finanziare il ripristino dei boschi andati distrutti per poterli ripiantare.

LO STALLO
Due, come detto, le finestre temporali previste. La seconda avrebbe dovuto trovato copertura nel 2020-2021 perché il Commissario si aspettava di ricevere circa altri 200 milioni; una somma poi regolarmente ricevuta. E se la prima finestra ha coperto tutto e nel 2022 si sono chiuse le rendicontazioni, le imprese interessate alla seconda finestra, al momento, pur avendo visto tutte le loro richieste approvate in sede di istruttoria, hanno ricevuto uno stanziamento per coprire solo il 40% circa delle spese preventivate. Trascorsi due anni, non si è più mosso nulla e tante delle imprese richiedenti, fra queste quelle forestali, non sapevano se abbandonare la richiesta, realizzare solo una parte dei lavori o invece fare tutto anticipando personalmente le somme necessarie nella speranza che in un secondo momento i soldi arrivassero. In questo momento la situazione è ancora di stallo, considerando anche che sono stati lasciati scadere i termini nel 2022.

BOSTRICO
Nel frattempo, va ricordato, è esploso anche il problema del bostrico che si sta mangiando gli abeti. E questo è un fenomeno che presumibilmente avrebbe avuto altre dimensioni se ci fossero stati i lavori programmati, almeno in quelle aree dove erano previsti le opere di ripristino e ripulitura. Un ultima considerazione su somme necessarie e stanziamenti. Per coprire tutte le richieste della seconda finestra l'ipotesi è di circa 12 milioni di euro, dal momento che ne sono stati impegnati solo 7 per le richieste approvate per l'anno 2019, contro una disponibilità del Commissario che contava su circa 200 milioni solo per l'anno 2021. Considerando infine che anche nella rendicontazione della prima finestra era già stata fatta qualche economia, il completamento richiedeva ancora meno sforzo. In questo momento è in corso la chiusura della gestione commissariale con la quantificazione e la riassegnazione delle economie dai vari lavori. Probabilmente è questa l'ultima possibilità per sensibilizzare la gestione, ora in capo alla Protezione Civile regionale, perché conceda la possibilità di completare questi lavori, peraltro già approvati come ammissibili nel 2020 e non successivamente, come fatto con altre opere già finanziate nei Piani degli interventi. Oppure, ipotizza qualcuno, è stato deciso di utilizzare le risorse per altre priorità?

      

Ultimo aggiornamento: 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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