Il riconfermato assessore regionale Bottacin: «Ricostruzione post Vaia, avanti tutta»

Domenica 18 Ottobre 2020 di Daniela De Donà
Il riconfermato assessore regionale Bottacin: «Ricostruzione post Vaia, avanti tutta»

Deleghe delicate a persone fidatissime: è il sunto dello Zaia-pensiero. Nessuna sorpresa, quindi. Il riconfermato governatore del Veneto si tiene ben stretto l’assessore bellunese alla Protezione civile e all’ambiente, Gianpaolo Bottacin. Ieri il varo della nuova giunta regionale, con la ratifica di ciò che era nell’aria: Bottacin, ancora a fianco di Luca Zaia, pronto a rimboccarsi le maniche. Tra l’altro permettendo, con la sua nomina in giunta, di mettere in tasca ad un altro bellunese – il neo consigliere Giovanni Puppato - il biglietto per Venezia. Di fatto Bottacin non ha mai smesso il ruolo. Da una parte perché lo prevede la norma che non ci sia vuoto di potere, dall’altra perché il momento – con la questione Covid che è una spada sopra la testa – non permette sbandamenti. Tant’ è che già ieri l’assessore bellunese – 51 anni, ingegnere meccanico, laureato a Padova, già presidente della Provincia di Belluno dal 2009 al 2011, appassionato di auto – non si è annoiato. 
Si è sentito con Angelo Borrelli, capo della Protezione civile nazionale, con Fabio Dattilo, a capo dei vigili del fuoco, con Loris Munaro, direttore interregionale dei vigili del fuoco. Argomento? 
«Sui decreti del presidente del Consiglio serve il riscontro delle Regioni»
Ingegner Bottacin, si aspettava la conferma in giunta? 
«Zaia ha fatto capire da subito che, soprattutto in una situazione delicata come quella che ci troviamo a vivere, funziona meglio la continuità del cambiamento».
Anche altri assessorati, in effetti, lo dimostrano: sette su otto le conferme. Sta di fatto che lei è considerato un braccio destro. Come declinerà in provincia di Belluno questa continuità? 
«Porterò avanti il lavoro iniziato, a cominciare dal piano Vaia. In ballo ci sono 1460 cantieri».
Con 250 milioni da investire. Tanti soldi.
«Appunto, è una occasione che, tra l’altro, consente di portare, in questi mesi devastanti economicamente parlando, una boccata di ossigeno a tante imprese che operano sul territorio».
Mondiali nel 2021, Olimpiadi nel 2026: che prospettive vede?
«Ci sarà da lavorare con l’obiettivo di arrivare al meglio per viabilità ed impiantistica. Altro obiettivo da raggiungere è la mitigazione del rischio idrogeologico». 
Quella delle piogge forti e dei torrenti che esondano è, effettivamente, una questione molto sentita in terra bellunese.
«Vero e a questo proposito ricordo che per poter pulire i corsi d’acqua occorre a tutt’oggi il permesso del ministero della Cultura. C’è una burocrazia da snellire».
Tutto questo a livello pratico. Mentre, sul piano prettamente politico, nei cinque anni di questa legislatura, su cosa spingerà l’assessore Bottacin?
«La grande partita è ottenere l’autonomia, questo è ciò che tutti in consiglio regionale si aspettano da Roma».
Ma cosa cambierebbe praticamente? 
«Tutto. Vogliamo essere come Trento e Bolzano con i 9/10 dell’Iva che restano in Regione. E con gli insegnanti che diventano dipendenti della Regione, con il numero di posti letto in ospedale che non vengono decisi da Roma».
Belluno in laguna: come sarà per la nostra provincia questa legislatura? 
«Belluno esce rafforzata.

Ha un assessore come grandi città, come Venezia, Padova e Verona. E, rispetto al precedente quinquennio, porta a palazzo Ferro Fini due consiglieri anziché uno. E auguri di buon lavoro a Giovanni Puppato e Silvia Cestaro».

Ultimo aggiornamento: 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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