Scuola, vaccino AstraZeneca agli insegnanti: decine si ammalano. L'Usl: «Effetti previsti»

Martedì 23 Febbraio 2021 di Federica Fant
Agli insegnanti è stato somministrato il vaccino AstraZeneca

BELLUNO Il giorno dopo la somministrazione delle prime 800 dosi di vaccino AstraZeneca diversi tra insegnanti, tecnici e personale ausiliario della scuola, hanno lamentato mal di testa, stanchezza, febbre o dolori muscolari. Disturbi che più di qualcuno ha messo in relazione alla vaccinazione. Molti quelli che sono ricorsi al proprio medico per farsi dare i giorni di malattia. Costringendo le scuole a riorganizzarsi. L’Usl ieri pomeriggio ha rilevato che sono solo una ventina le segnalazioni di reazioni avverse raccolte nel corso della giornata: «Un’evidenza peraltro - rivela la nota - che era del tutto attesa». Dal momento che molti dei disturbi lamentati sono inclusi nel capitolo “effetti indesiderati” della scheda tecnica del vaccino, spiegano sempre dall’Usl.

Resta il fatto che le segnalazioni arrivate all’ufficio Sisp (che ne ha già raccolte 110 da inizio della campagna vaccinale) siano un numero molto al di sotto di quello che risulta telefonando ai dirigenti scolastici. Il motivo di questa discrepanza è presto detto: la comunicazione all’Usl delle reazioni avverse spetta ai medici di base, che potrebbero però attendere qualche giorno prima di inviare le segnalazioni. O in alcuni casi i sintomi potrebbero essere così blandi da non renderla neppure necessaria.

NELLE SCUOLE
Bruna Codogno, dell’istituto comprensivo Tina Merlin ieri ha dovuto fare i conti con 23 assenze su un totale di 150. «Non so quanti professori di preciso si siano vaccinati – racconta -, per la privacy non è dato sapere. So che molti oggi sono stati assenti proprio per la vaccinazione. Direi che un 80% di coloro che si sono vaccinati ha avuto qualche sintomo e oggi non ha potuto essere presente a scuola. Speriamo domani vada meglio». E come si è riorganizzato l’istituto? «Abbiamo sopperito alle assenza facendo meglio che potevamo – spiega la preside Codogno -, quindi utilizzando insegnanti di sostegno, sfruttando le compresenze che c’erano e l’organizzazione Covid, che per fortuna c’è ed è servita in quest’occasione». Una cosa, se potesse, la dirigente la chiederebbe all’azienda sanitaria: «Spero che la prossima volta le facciano di sabato le vaccinazioni, di modo che i professori abbiano un po’ più di tempo per riprendersi». E meno male che i professori più anziani sono intervenuti a sostegno delle assenze: «Li devo ringraziare tantissimo poiché erano qui stamattina alle 8. Hanno capito che i colleghi erano in difficoltà e hanno fatto ore in più. Senza di loro non ce l’avremmo fatta, soprattutto per i bambini dell’infanzia e della primaria. Non si può chiedere alle famiglie di fare un orario ridotto perché contano su di noi per il servizio». Tredici, per citare un altro istituto, le assenze di docenti al liceo Renier.

RIORGANIZZAZIONE
Più sintetico il dirigente dei licei Tiziano e Galilei, Andrea Pozzobon: «I dati relativi al numero di vaccinati in Istituto non mi sono noti, perché sono dati sensibili. Lo stesso discorso su quanti tra loro fossero oggi assenti per la reazione al vaccino. Posso dire che, in generale, qualcuno (6-7) mancava, e lo abbiamo coperto grazie alle risorse del potenziamento, oppure ad ore eccedenti del personale docente. C’è stata collaborazione e disponibilità». All’Istituto canossiano di Feltre tre quarti dei professori che si sono sottoposti al vaccino ha lamentato disturbi tali da chiedere di rimanere a casa. Qualcuno ha registrato perfino febbre alta. Sono sei i professori che non si sono presentati a scuola, costretti a letto o a casa da malesseri persistenti. Ma ad influire potrebbe anche essere dei sintomi legati all’influenza. Ad alcuni insegnanti, infatti, la dose non è stata somministrata, poiché le condizioni fisiche non erano idonee: è stato risposto dal personale medico che sarebbero stati chiamati per un altro vaccino. All’istituto Catullo di Belluno a parlare è la vicepreside Elisabetta Rizzo, che racconta come siano rimasti a casa quattro cinque persone. «Non è stato vaccinato neanche il 50% del totale, ho constato che sono stati peggio gli insegnanti più giovani rispetto agli altri». Il dirigente provinciale dell’Ufficio Scolastico, Massimiliano Salvador auspica «la massima adesione alla campagna vaccinale, fermo restando la libertà personale». 

Ultimo aggiornamento: 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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