Medici e infermieri di Belluno rifiutano il vaccino: l'Ulss sta per sospenderli, poi fuori dall'Ordine

Giovedì 29 Aprile 2021 di Davide Piol
Un centro per le vaccinazione contro il coronavirus
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BELLUNO Ultimatum scaduto. Il personale sanitario che ha rifiutato di sottoporsi al vaccino (per motivi ideologici) riceverà presto la lettera di sospensione dal servizio da parte del datore di lavoro, ossia l’Ulss Dolomiti, a cui ne seguirà un’altra subito dopo. «Ho già predisposto le lettere di sospensione dall’Ordine» confida Luigi Pais dei Mori, presidente dell’Opi (Ordine professioni infermieristiche) di Belluno. Quante? È presto per rispondere a questa domanda. Sarà compito dell’azienda sanitaria comunicare il nome dei dipendenti che non si sono messi in regola. Nel frattempo Pais dei Mori ha ricevuto due diffide: «Due infermieri mi hanno detto di non inviare i loro dati in Regione (come da decreto aprile), richiesta che ho ovviamente disatteso». Le regole sono cambiate lo scorso primo aprile con il decreto numero 44 che ha introdotto l’obbligo vaccinale per “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario” e fornito delle scadenze.

La prima era il 6 aprile. Entro quella data gli Ordini delle varie categorie dovevano inviare alla Regione i nominativi dei propri associati. Dati che sono stati poi incrociati con le liste “vaccinati” delle Ulss.

IL TENTATIVO

È l’operazione che alcuni infermieri e medici bellunesi contrari al vaccino hanno cercato di sabotare inviando delle diffide sia all’Opi sia all’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Belluno. Nella lettera vengono citati il codice penale, il garante della privacy, le normative europee. E viene chiesto di non inviare i dati personali in Regione. Argomenti deboli che l’Ordine ha smontato subito. «Ho disatteso la loro richiesta perché sono convinto di essere nel giusto – spiega Pais dei Mori – E lo è anche il nostro studio legale di Bologna che ha risposto punto per punto a tutte le obiezioni. Quale privacy? I dati sono pubblici nel sito della Federazione. Non vuoi che vengano inviati? Ti cancelli dall’Albo». A quattro mesi dall’inizio della campagna vaccinale non c’è spazio per alcune discussione: «Rimane solo il dispiacere. Potevano ascoltare le cose dal punto di vista scientifico e deontologico. Invece sono soltanto prese di posizione ideologiche». All’Opi sono arrivate due diffide. L’Ordine dei medici non vuole sbilanciarsi: «Confermo che ne abbiamo ricevute ma non dico quante» dichiara il presidente Stefano Capelli.

IL PROGRAMMA

Al momento, l’azienda sanitaria ha già cominciato a valutare ciascuna posizione: il vaccino è stato rifiutato per patologie o per recente infezione da covid? Oppure c’è la volontà espressa da parte del dipendente di non farlo? Nei primi due casi occorre una conferma da parte del medico competente. Altrimenti, entro 5 giorni, deve essere programmata la vaccinazione. Se il rifiuto persiste scatta il provvedimento di sospensione fino al 31 dicembre o al momento in cui deciderà di vaccinarsi e l’azienda sanitaria avvisa l’Ordine. «A quel punto mandiamo la lettera di sospensione anche dall’Albo – precisa Pais dei Mori – Significa, nel nostro caso, che la persona interessata non potrà fare l’infermiere. Lo metteranno a fare le pulizie? A rispondere al telefono? Deciderà l’Ulss. Ma non dovrà essere un pericolo per gli altri». Qualcuno ci ha già ripensato e ha deciso di vaccinarsi. Ma una piccola percentuale continua a resistere. È il caso di un’infermiera che ha detto a Pais dei Mori di non credere nella scientificità del vaccino e di voler essere libera di scegliere: «La scelta è una sola, cambiare mestiere. Il tempo della discussione è finito. Quasi tutte le obiezioni sono basate sul “non mi fido”. O ti attrezzi culturalmente o non hai modo di resistere».

NUOVI POSTI

Le vaccinazioni ai cittadini, intanto, proseguono spedite. Ieri nel portale dell’Ulss Dolomiti sono stati aperti 4.400 posti. A fine serata sono diventati oltre 6mila. E ad allietare le persone in coda al drive in vaccini di Paludi c’erano ieri i nasi rossi dell’Associazione dottor Clown di Belluno. Migliora ancora, infine, la situazione epidemiologica in provincia. Al punto che sono stati riattivati i posti letto di Neurologia a Feltre e domani è in programma la chiusura dell’ospedale di comunità covid di Belluno.

Ultimo aggiornamento: 17:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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