Vaccini, Belluno seconda provincia del Veneto. E i contagi si abbassano La mappa

Sabato 27 Marzo 2021 di Davide Piol
Una donna vaccinata a Cavarzano (Belluno)

BELLUNO - A Belluno si vaccina di più che nel resto d’Italia. O più velocemente. Il dato a livello regionale, calcolato in rapporto al numero di abitanti, viene superato solo da Rovigo. Ma siccome il Veneto, nel confronto con le regioni che hanno dimensioni simili (come Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana), risulta essere in testa nella campagna vaccinale, ecco che quel dato su Belluno acquista un valore inaspettato. (Nel confronto tra dosi consegnate e dosi somministrate, invece il Veneto è nella parte bassa della classifica arrivando comunque ad un tasso di utilizzo del 90 per cento). Ma non è questa l’unico spiraglio di luce. Anche sul fronte dei nuovi casi di contagio rapportati ai 100mila abitanti la provincia dolomitica è seconda, dietro solo a Treviso.

Insomma: un’ottima accoppiata che mette le basi per cercare di tornare alla normalità nel più breve tempo possibile.

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IL FRONTE IMMUNIZZAZIONI
Il primo focus è sui vaccini. L’Ulss Dolomiti, come risulta dai dati forniti ieri da Azienda Zero, ha somministrato in totale 35.219 dosi di vaccino (Pfizer, Moderna, AstraZeneca). Ora, questo numero rapportato alla popolazione da immunizzare – le persone con più di 16 anni da vaccinare sono 178.930 – ci dice che in provincia quasi 200 persone ogni mille hanno ricevuto la prima dose. Il numero preciso è 196. L’unica provincia che ha vaccinato di più è Rovigo: 202 vaccinati ogni mille abitanti. Tutte le altre sembrano impegnate in un’altra “competizione”: Treviso e Venezia (164), Vicenza (161), Padova (145), Verona (138). Mentre la media regionale si arresta a 158 vaccinati (con almeno una dose) ogni mille abitanti. Per quanto riguarda i positivi, invece, il distretto di Belluno – e solo questo – raggiunge numeri molto alti. Non è comunque il peggiore, in Veneto, ma l’area dell’alto Bellunese è sicuramente tra le zone che, a livello regionale, stanno soffrendo di più questa terza ondata di contagi. A Belluno ci sono 326 persone con il virus che portano l’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti a 271, ben oltre il limite dei 250 che serviva al Governo per capire in quali Regioni istituire la zona rossa. A gravare sul distretto 1 ci sono i comuni della parte alta della provincia. All’inizio era il Cadore, dove è scoppiato il primo grande focolaio di questo periodo di contagi, poi il Comelico. Ora la macchia scura di contagi sembra essersi spostata nell’Alto Agordino. Resiste la parte bassa della provincia e soprattutto il distretto 2 di Feltre dove l’incidenza ogni 100mila abitanti è pari a 186. Ci sono infatti solo 153 positivi. È il dato in assoluto più basso tra tutti i distretti del Veneto. Come se Feltre avesse trovato la formula magica per tenere il virus lontano dai propri comuni. O magari, più semplicemente, le persone si comportano meglio ed evitano assembramenti o situazioni che possano facilitare il contagio. È solo grazie a Feltre se l’incidenza provinciale è così bassa. Perché i dati dei due distretti vengono sommati. Se Belluno tira verso l’alto, Feltre fa piombare il dato verso il basso. Questo permette di staccare un’incidenza ogni 100mila abitanti – valutata da Il Sole 24 Ore negli ultimi 7 giorni – pari a 228 positivi.

DOPPIA VELOCITÀ
I numeri lo dicono chiaramente: il distretto 1 di Belluno è tra i peggiori in Veneto, mentre il distretto 2 di Feltre è tra i migliori. Sommando i dati si scopre che la provincia dolomitica è comunque tra le prime posizioni (la seconda) a livello regionale. Davanti solo Treviso che conta 218 positivi ogni 100mila abitanti. Invece le altre sono distanti: Padova 292, Venezia 273, Verona 251, Vicenza 248, Rovigo 244. Il dato su Belluno fa ben sperare. Non solo quello sui positivi ma anche quello relativo ai vaccini somministrati. Il Dipartimento di Prevenzione, aiutato anche dai medici di medicina generale, ha dato una forte scossa al piano vaccinale nell’ultima settimana. Dosi permettendo, la macchina dell’Ulss ormai è oliata e funziona. L’arrivo, tra circa un mese, del vaccino Johnson&Johnson dovrebbe consentire di accelerare ancora di più la vaccinazione per riuscire a coprire tutti entro settembre.

Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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