Anziani, insegnanti e forze dell'ordine: ecco quando e dove si vaccineranno i bellunesi

Venerdì 12 Febbraio 2021 di Davide Piol
Anche a Belluno riprendono le vaccinazioni

BELLUNO Psicologi, fisioterapisti, assistenti di poltrone. Oggi sarà il turno degli operatori sanitari che lavorano nel privato. L’Usl 1 Dolomiti ne vaccinerà circa 350, in modalità drive-in, al San Martino di Belluno. Corsia unica. Ogni volontario ha un appuntamento e un orario precisi e non dovrebbero verificarsi intoppi. Il vaccino sarà quello prodotto da Pfizer. Dosi avanzate. Mercoledì mattina ne sono arrivate 1.200, ma l’azienda sanitaria le ha già messe via per le due giornate di fine mese quando saranno vaccinati circa 2mila ottantenni. Nel frattempo si attendono le prime 800 dosi di Astrazeneca e le 300 di Moderna. Le forniture sono sempre più incerte a causa dei tagli da parte delle aziende farmaceutiche e dei conseguenti ritardi. Su Pfizer è già stato detto. Il quantitativo arrivato due giorni fa è stato accantonato per la campagna vaccinale degli anziani. Fronte AstraZeneca: sabato scorso l’Italia ha ricevuto 249.600 dosi. Lunedì sono state distribuite nelle sedi regionali. E lì sono rimaste. Belluno ne sta aspettando 800. Saranno riservate a 400 persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni che dovranno tornare dopo 3 mesi per il richiamo. Su indicazione regionale si partirà dal mondo della scuola. Quindi insegnanti. Moderna. Le prime 200 dosi sono state somministrate, il 30 gennaio, ai dipendenti dell’Usl 1 Dolomiti.

Ma presto ne arriveranno altre 300. Tra oggi e domani saranno recuperate a Mestre e trasportate fino a Belluno. 


IL DIRETTORE
«Saranno destinate quasi sicuramente all’area della disabilità» fa sapere il direttore del Dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti. Il richiamo, in questo caso, è a 28 giorni. Invece oggi si continuerà con il mondo sanitario. Circa 350 persone riceveranno la prima dose di vaccino Pfizer. Con questa settimana, inoltre, 84 dipendenti delle rsa concluderanno il ciclo vaccinale. Questo è ciò che accadrà nei prossimi giorni. E dopo? I primi in lista sono le persone nate nel 1941. Saranno vaccinate il 27 e il 28 febbraio, in modalità drive-in, al San Martino di Belluno. Le lettere con la convocazione sono state spedite una settimana fa. Coloro che non riusciranno a raggiungere il capoluogo potranno recuperare nelle sedi di Tai di Cadore (15 marzo), Agordo (16 marzo) e Feltre (17 marzo). Poi sarà il turno delle classi di nascita 1940 (Moderna), 1939 e 1938 (o Pfizer o Moderna) nei quattro drive in territoriali. Ma è ancora presto. Il dottor Sandro Cinquetti lo definisce un «piano vaccinale evolutivo». Sulla carta c’è tutto, o quasi, ma fatica a prendere corpo nella realtà. «È un piano che purtroppo, ad oggi, manca della materia prima – continua Cinquetti – Queste 4 classi di nascita (circa 1.800 persone per ogni classe) sono inframezzate dalla priorità dei servizi pubblici essenziali e dei soggetti oncologici che rappresentano numeri importanti. Solo con arrivi consistenti riusciremo a partire e ad affrontare in modo strutturato la campagna vaccinale». 

I DATI
Il virus, intanto, sembra aver ripreso la sua corsa. «Fino alla settimana scorsa avevamo numeri bassi – spiega Cinquetti – Circa 20-25 nuovi positivi al giorno. In questi giorni c’è stato un leggero incremento (+50 mercoledì) ma i tassi di positività ai tamponi rapidi rimangono contenuti». Ieri i nuovi positivi sono stati 32 (lunedì erano 15). «Ha influito la ripresa dei contatti e della socialità – conclude Cinquetti – In parte, anche la scuola. Sono numeri che vanno messi in conto. Finché rimangono sotto i 50 casi al giorno sono gestibili». C’è un piccolo aumento anche negli attualmente positivi: 552 (contro i 546 di lunedì). Il dato è più completo rispetto a quello sui nuovi positivi perché comprende anche i negativizzati. Infine i ricoveri. Lunedì 84, ieri 87. Se ne contano 57 in area sub-intensiva, 7 gravi in Terapia Intensiva, 23 negli ospedali di comunità di Belluno e di Feltre. Anche qui un leggero incremento. Inoltre ci sono stati 2 morti: una 83enne ricoverata in Rianimazione a Feltre e un 81enne in Pneumologia a Belluno. Al momento non è possibile dire se si tratta di un’inversione di tendenza o se è una normale oscillazione prima dell’assestamento. È una situazione da monitorare. Settimana dopo settimana. Una partita che non si gioca solo negli ospedali ma anche, e soprattutto, nei rapporti interpersonali all’esterno.

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