L'ultramaratoneta panettiere si ferma sulla Philippides run: dopo 192 km aveva appena 20 minuti di ritardo

Da Atene a Sparta e ritorno, il 55enne agordino William Da Roit avrebbe dovuto percorrere 490 chilometri, un percorso massacrante

Sabato 26 Novembre 2022 di Claudio Fontanive
William Da Roit esausto dopo 192 km della Philippides run: avrebbe dovuto percorrerne 490

BELLUNO - Gli acciacchi fisici stavolta si sono fatti sentire. Non ce l'ha fatta, ma William Da Roit va comunque applaudito. L'ultramaratoneta agordino era partito giovedì mattina da Atene, per una delle gare di corsa più massacranti al mondo, alla quale si era preparato scrupolosamente da diverso tempo, assimilandone anche l'alto valore storico. Si trattava infatti di percorrere i 490 chilometri da Atene, per giungere a Sparta, toccare il piedone di Leonide e poi tornare di nuovo nella capitale greca.

Condizioni meteo difficili si sono presentate fin dall'inizio, grande caldo di giorno e freddo di notte, come d'altro canto è tipico in terra greca. Oltre alla lunghezza, il percorso presentava anche difficoltà altimetriche, tra cui quella del monte Artemisio, da affrontare nell'oscurità.

Tutto procedeva secondo i programmi, fino a quando William ha accusato un dolore alla gamba sopraggiunto nella notte tra giovedì e venerdì ne ha rallentato il ritmo, e al chilometro 192, quindi prima del giro di boa del percorso, provato anche dalla stanchezza, il forte atleta ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte al cronometro. La gara prevedeva infatti un tempo massimo di 104 ore, con cancelli orari posti lungo il percorso. William era in ritardo di soli 20 minuti rispetto alla tabella di marcia; un'inezia quindi. Peccato davvero. La foto è eloquente sulla stanchezza dell'atleta agordino, che ora, dopo un meritato riposo, metterà nel mirino sicuramente altre importanti sfide. Vedremo se con gli sci di fondo, con le scarpette da corsa, o semplicemente in panificio. L'appuntamento, conoscendo lo spirito di William Da Roit, è quindi soltanto rimandato.

Da Roit, secondo da sinistra, prima della gara in Grecia. Nel titolo la resa, esausto tra fatica, caldo e salite



Classe 1967, William Da Roit è un atleta di grande esperienza e aveva già tentato 4 anni fa l'impresa nella mitica Spartathlon, corsa di 246 chilometri da Atene a Sparta, senza riuscirci. A distanza di 4 anni, e quindi nonostante l'età che avanza e le migliaia di chilometri in più nelle gambe, anziché prendere di mira un obiettivo maggiormente alla portata ha pensato bene di raddoppiarlo. Anche in questo caso non ce l'ha fatta, ma siamo convinti che non si fermerà. Così come qualche mese fa, quando ha mollato il lavoro, lui che è panettiere di professione, di buon mattino, ha preso il treno ed è andato fino a Milano solo per stringere la mano al suo mito Usain Bolt, o come nelle innumerevoli competizioni sportive dove ha condiviso i valori dell'Admo, ma anche correndo le non competitive domenicali dell'Agordino, per essere vicino alla sua gente e ai suoi tanti amici.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 23:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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